Osteoporosi: il decalogo per combatterla

E, un brutto giorno, arriva la diagnosi: « Lei soffre di osteoporosi ».
Che cosa significa? Che le tue ossa andranno in pezzi al minimo urto?
No. Se segui i suggerimenti naturali che ti proponiamo, che non hanno niente da invidiare ai farmaci allopatici. Continua a leggere…

L’osteoporosi è la malattia del secolo?

L’osteoporosi è una malattia subdola: silente, non dolorosa e che non presenta alcun problema visibile prima… di una frattura “atipica”, dato che le aree colpite (come il collo del femore, le vertebre o i polsi) cedono più facilmente agli urti.

Dopo la menopausa una donna europea su tre soffre di osteoporosi e la patologia non risparmia neppure gli uomini dopo i 65 anni.

Oltre una certa età, subire una frattura può avere conseguenze molto gravi: può causare una depressione, portare all’invalidità, accelerare l’invecchiamento. Alcuni studi condotti in Europa su donne anziane evidenziano che il tasso di mortalità dopo una frattura del collo del femore è paragonabile a quello post ictus!

Attenzione: rischio frattura

L’osteoporosi è definita come un problema di fragilità ossea che aumenta il rischio di fratture (anche spontanee).
Secondo l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), per una diagnosi di osteoporosi si devono evidenziare due fattori: una bassa densità ossea e un’alterazione della microarchitettura dell’osso, responsabile della fragilità e quindi dell’elevato rischio di frattura.

Se prendiamo questa definizione per buona, le misurazioni effettuate con densitometria ossea (o MOC) sono del tutto… poco affidabili.
Infatti questo dispositivo rileva solo la densità ossa e nessuno strumento, ad oggi, sembra in grado di misurare la compromissione della microarchitettura.

Insomma: purtroppo solo una frattura anomala è rivelatrice dell’osteoporosi.

Anche se nessun specialista e nessun dispositivo può prevedere se le tue ossa sono veramente fragili, non cedere al panico se ti viene presentata una diagnosi sfavorevole.
Certo, agire è importante ma, soprattutto, non “immobilizzarti” per paura di romperti qualcosa! E per prevenire, ascoltiamo innanzi tutto le nostre ossa e… i loro bisogni.

L’osso non è un fossile

Si è più o meno tutti portati a pensare (anche inconsciamente) che un osso sia costituito da materiale inerte, come i fossili nei musei di scienze naturali. Questo è falso: l’osso è un organo vivente, in continua evoluzione, che si ricostruisce e modifica costantemente. In alcuni momenti si rafforza e si rigenera, in altri serve da riserva di minerali per compensare alcune esigenze del nostro corpo, tra cui l’equilibrio del nostro pH nel sangue.

Una seconda falsa credenza è che la “forza” delle ossa dipenda dal loro contenuto di calcio. Non è così: la matrice ossea sulla quale si fissano i minerali (silicio, calcio, fosforo, magnesio) è costituita di fibre proteiche come il collagene.

La perdita ossea legata all’età è un fenomeno normale, e può arrivare fino al 2% l’anno dopo la menopausa. Si chiama osteopenia.
Durante la loro vita le donne possono perdere fino al 40% della loro massa ossea originale, contro il 25% per gli uomini.

Prevenire l’usura e sostenere la nostra “impalcatura”

NO all’inattività fisica

Se non vi è “costretto”, l’osso non ha alcun motivo per rafforzarsi: è stato infatti dimostrato che le ossa degli sportivi sono più resistenti di quelle dei sedentari.
Due sono mezzi riconosciuti per stimolare la costruzione delle ossa:

  • la pratica di attività fisiche che provocano micro-shock ripetuti: escursioni, camminata nordica, corsa a piedi e tutti gli sport dove si salta o si corre (basket, pallavolo, calcio etc.);
  • la pratica di esercizi che sollecitano intensamente i muscoli (come l’allenamento con i pesi), perché le tensioni esercitate sull’osso consentono il rafforzamento della sua architettura e quindi la sua resistenza.

Bilancia il tuo pH
Il nostro stile di vita moderno acidifica il nostro corpo. I responsabili più noti (da eliminare per primi, senza mezzi termini) sono i prodotti alimentari trasformati, lo zucchero, i prodotti lattiero-caseari, gli eccessi di carni rosse, i salumi e il sale.

Ma… “tranquillo”, per contrastare questo fenomeno, il nostro organismo dispone di una splendida riserva di sostanze alcaline: lo scheletro!
L’acidificazione è quindi un’importantissima causa della demineralizzazione e, di conseguenza, dell’usura prematura di ossa e articolazioni.

Pensa ad apportare tutti i giorni i minerali alcalini per evitare che il tuo corpo non se li procuri dalle tue ossa:

  • mangia regolarmente verdure verdi (prezzemolo, spinaci, broccoli…) ma anche semi sesamo, legumi (lenticchie, fagioli…) e alghe, tutti ricchi di minerali molto assimilabili, compreso il calcio;
  • fai cure di ortica (parti aeree), equiseto, bambù, ricchi di silicio (vedi il nostro prodotto a base di silicio organico).

Stress: con moderazione

Una condizione di stress intensa o prolungata fa impennare i tassi di cortisolo nell’organismo. Questo ormone diminuisce l’assorbimento del calcio a livello osseo, attiva
gli osteoclasti (cellule di destrutturazione ossea) e ostacola gli osteoblasti responsabili di rigenerare la massa ossea.

Lo stress aumenta anche il nostro fabbisogno di magnesio, essenziale per il trasporto del calcio alle ossa.

Quindi, impegnati a gestire lo stress con l’aiuto di tecniche di rilassamento come la coerenza cardiaca, lo yoga o semplicemente la pratica regolare di un’attività artistica.
Impara anche dire “no” a chi ti mette pressione (se… è diverso da te stesso ;-) )!

Ammortizza il calo ormonale

Gli estrogeni sono protettori della salute delle ossa, quindi la fragilità ossea si accentua nelle donne con il calo ormonale della menopausa. Ma sappi che altre ghiandole prendono il sopravvento, comprese le surrenali che secernono testosterone – sì, anche nella donna! – che si trasforma poi in estrogeni attraverso il grasso del tessuto adiposo.

Ecco perché è importante non essere troppo “magre” dopo la menopausa e, se necessario, sostenere l’attività delle ghiandole surrenali. La stanchezza mattutina, un crollo d’energia a fine giornata o l’irritabilità, possono essere segnali di un declino dell’attività surrenale.

Un bilancio ormonale può essere utile, in particolare un test della saliva per valutare i livelli di estrogeni (estradiolo), testosterone e cortisolo (ricorda che lo stress lo aumenta, a discapito della salute delle ossa).

Due modi per sostenere il sistema ormonale Puoi aiutare la funzione della ghiandole surrenali con il ribes nero (Ribes nigrum), in cure di sei settimane

Se i sintomi della menopausa sono importanti (vampate di calore, secchezza vaginale, aumento di peso, depressione) scegli piante con proprietà estrogeniche, come il trifoglio rosso, l’alfalfa, il luppolo. Vedi ad esempio il nostro Kotor Meno45, un integratore completo dove trovi anche le vitamine C e E (naturali!), Omega-3 e Maca Bio (una pianta tonica adattogena davvero efficace).

Le vitamine amiche delle ossa

La vitamina D3 favorisce l’assorbimento del calcio a livello intestinale e permette che si fissi alle ossa. Scegli una forma naturale di vitamina D e assumine da settembre a giugno, almeno 4.000 UI al giorno, soprattutto se hai la pelle chiara e ti esponi poco al sole. Diminuisci così il rischio di frattura anche del 50%.

La vitamina C permette la formazione del collagene di tipo I, che costituisce la trama fibrosa dell’osso su cui si legano i minerali.
Nutriti regolarmente di questa vitamina con frutta e verdura, fresca e cruda. Quando la stagione è meno prolifica, fai cure di vitamina C naturale.

Anche la vitamina B6 è coinvolta nella formazione del collagene delle ossa. È sintetizzata in parte dalla flora intestinale ma deve essere apportata dal cibo: fegatini e fegato, patate con la buccia, pistacchi, banane.

La vitamina K2 aiuta a fissare il calcio alla matrice ossea. È in gran parte sintetizzata dalla flora intestinale ma assicurati di non esserne carente. Eventualmente assumi un complemento alimentare che ne contenga.

Ed eccoti i 10 comandamenti per combattere l’osteoporosi

I. Muoviti! Imponi un lavoro quotidiani alla tua struttura ossea.
II. Aumenta l’apporto in vegetali alla tua dieta.
III. Consuma proteine a sufficienza, ma evita di eccedere in quelle animali.
IV. Limita gli alimenti acidificanti.
V. Evita i latticini di mucca.
VI. Gestisci il tuo stress quotidiano.
VII. Assumi vitamina D3 tutto l’anno (tranne in estate).
VIII. Alterna cicli di integratori per il sostegno ormonale, la remineralizzazione, l’apporto di vitamine (in particolare C e D), l’apporto di acidi grassi essenziali, in funzione dei tuoi bisogno
IX. Fai un bilancio completo con uno specialista.
X. Programma tutti i punti precedenti nel corso dell’anno.

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