Olivello spinoso: un frutto invernale ricco di vitamina C

Olivello spinoso: riscopriamo l’arbusto originario della Mongolia

L’Olivello spinoso, per via dell’eccezionale ricchezza di vitamina C che gli conferisce il caratteristico sapore acidulo, merita un posto d’onore sul palco degli antiossidanti.

Riscopriamo insieme questo frutto, utilizzato come alimento energetico per i soldati al tempo di guerra, originario della Mongolia.

L’Olivello spinoso compare alla fine dell’era glaciale tra gli altipiani del Tibet e le steppe dell’Altai. In queste regioni è usato fin dall’antichità per le sue proprietà medicinali e, in particolare, il suo olio soprannominato il «sangue del cuore dell’imperatore» (di un bel colore arancione,  estratto dai frutti o dai semi ) è stato utilizzato da Gengis Khan, fondatore dell’impero mongolo, e serviva ai cavalieri per guarire le ferite e lenire le irritazioni.

Olivello spinoso: un po’ di storia

Ma il frutto è stato comunemente usato anche per la cura dei cavalli, come suggerisce il nome latino della pianta, Hippophae rhamnoides: hippophae deriva dalle parole greche hippos (cavallo) e phaos (luce).
I rami di Olivello spinoso erano utilizzati nell’antica Grecia per nutrire i cavalli, farli aumentare di peso e fargli avere un bel manto lucido.

In Italia il frùtice, che raggiunge un’altezze dai 2 ai 6 metri, è facilmente reperibile nelle zone montagnose friulane ed alpine occidentali (non oltre i 1.500 metri di altitudine).
Con le sue bacche si fanno specialità locali come marmellate, composte, succhi di frutta, barrette di cereali, infusi e cosmetici (saponi, oli per la pelle, creme).

Insomma: l’Olivello spinoso (da non confondere con il corbezzolo, Arbutus unedo) non è certo privo di risorse.

Delle bacche ricche di vitamina C

I frutti dell’Olivello spinoso crescono raggruppati lungo i rami: assomigliano ad un’oliva allungata, piuttosto acidula seppur commestibile. La raccolta è talvolta problematica a causa delle spine che protendono dai rami: infatti viene da tempo considerato un’ideale pianta “da difesa”, usato per le siepi di protezione.

Questi grappoli generosi sono ricchi di vitamina E, antiossidanticarotenoidi e di rari Omega 7, acidi grassi altamente resistenti favorevoli al corretto funzionamento del sistema nervoso e alla formazione delle cellule. Vantaggi quindi significativi.

Ma il frutto si distingue per il suo eccezionale contenuto di vitamina C (le cui virtù antiossidanti sono potenziate dall’azione sinergica del beta carotene e della vitamina E). Del resto la letteratura scientifica ne loda le proprietà.

A seconda della specie e della luce solare ricevuta, contiene fra i 500 mg e i 900 mg di vitamina C per 100 grammi di frutti, un contenuto medio da 20 a 30 volte superiore a quello dell’arancio e da 10 a 20 volte quello del kiwi! Interessante per il corpo umano che, a differenza di altri mammiferi, non può fabbricarne.

Diversi tipi di applicazioni per l’Olivello spinoso

I frutti sono largamente impiegati per le loro proprietà rimineralizzanti e toniche nel trattamento di deficienze immunitarie, nella prevenzione di malattie infettive, negli stati di inappetenza ed astenia.

La vitamina C favorisce la rimarginazione delle ferite, ecco perché è consigliato anche nel periodo post operatorio.

Ad uso esterno, i frutti sono impiegati per le spiccate proprietà astringenti ed antinfiammatorie, nel trattamento di flogosi gengivali e della mucosa orale in genere.

Ulteriori proprietà

Alla luce di recenti studi, sono emerse ulteriori ed interessanti proprietà dell’Olivello spinoso: la buccia che riveste i frutti è costituita da una frazione lipidica implicata nell’azione cicatrizzante della mucosa gastrica, proprietà ampliamente dimostrata su modelli animali. L’attività cicatrizzante viene fortificata dalla copresenza di flavonoidi, molecole alle quali si deve anche l’attività antinfiammatoria e capillarotropa.

I flavonoidi contenuti in foglie e frutti di Olivello spinoso vantano poi attività antiperossidativa, in grado di assicurare la protezione delle membrane dai danni indotti dall’ossidazione lipidica.

Di un sapore esotico discreto, a metà strada tra il frutto della passione e l’ananas, le bacche di un bel colore arancione brillante si possono consumare crude (per chi ne apprezzano l’acidità, anche se alcune specie producono frutti più dolci) o se ne possono preparare composte, salse, marmellate, sciroppi e anche succo. Quest’ultimo è particolarmente utile per godere facilmente dell’apporto in vitamina C naturale, così preziosa per la proteggersi dalle infezioni e aumentare le difese immunitarie (considera che nel cuore dell’inverno l’apporto ottimale sarebbe di 200 mg di vitamina C al giorno).

L’Olivello spinoso e la tradizione dell’Oriente

La medicina tradizionale tibetana ha molte ricette per la preparazione di rimedi a base di Olivello spinoso, utilizzando, oltre alle bacche e ai semi, anche foglie e corteccia. È rinomato per alleviare le bruciature, le malattie della pelle, delle mucose e degli occhi, e favorisce la cicatrizzazione.

L’Olivello spinoso gode di grande popolarità in Asia, dove le colture hanno sostituito la raccolta selvaggia: in Cina sono presenti circa 300 000 ettari di frutteti e 150 impianti di trasformazione.
In Russia l’arbusto (chiamato anche ananas siberiano) è soprattutto un alimento.

Difficilmente troverai questi frutti sulle bancarelle dei mercati: non esitare a raccoglierli, da ottobre-novembre a febbraio. Procedi con grande cautela, per i suoi rami molto spinosi e la fragilità delle bacche che, mature, possono facilmente esplodere sotto le dita.

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Olivello spinoso “ambasciatore di vita”

Adattato al freddo estremo e alla siccità, l’Olivello spinoso ha gradualmente colonizzato le foreste del Nord Europa, dell’Europa centrale e la Scandinavia, dove cresce allo stato selvatico.

Pianta pioniera considerata “ambasciatore vita”, ha la particolarità di crescere su terreni poveri di sostanze nutritive, pietrosi e sabbiosi, prediligendo le aree desertiche ed ostili: ciò spiega come mai il frùtice sia definito un campione di sopravvivenza, smantellando la concorrenza di altre piante a cui viene negata la possibilità di crescere e svilupparsi in terre simili. Teme solo le zone ombreggiate, o in prossimità di alberi.

Questo è possibile grazie a piccoli funghi simbiotici che crescono sulle sue radici, visibili come piccole vescicole marroni: l’arbusto è in grado di catturare l’azoto dall’aria e crescere dove altre piante non possono. Arricchisce così i suoli poveri di nitriti fertilizzanti.
Inoltre, il disegno del suo apparato di radici, lo rende e molto utile nella lotta contro l’erosione dei suoli.

Poco impegnativo, sopporta temperature estreme ed  è  facile da coltivare: richiede solo molta luce e sole per crescere. Pianta dioica, non presenta contemporaneamente fiori femminili e maschili, pertanto per ottenere frutti sono necessari esemplari diversi.

L’Olivello spinoso offre cibo e rifugio per gli uccelli in inverno, grazie ai suoi rami spinosi e alle sue bacche nutrienti.

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