Il caso « silicio organico »

Il silicio organico è una delle « chicche » della salute naturale, ed il nutriente di uno dei prodotti da noi distribuiti e più amati, vorremmo raccontarvi la sua storia.

Il silicio organico è stato infatti fino a non molti anni fa un prodotto « caldo » in Francia, a causa dei molti “fatti” legati al chimico Norbert Duffaut che per primo riuscì a sintetizzarlo e al geologo Loïc Le Ribault (uno dei primi in Francia ad utilizzare il microscopio elettronico a scansione).

Norbert Duffaut fu trovato morto nel 1993 (il caso venne archiviato come suicidio) e Loïc Le Ribault è stato imprigionato e accusato di tutti i tipi di frode, in particolare dopo aver rivendicato il miglioramento del prodotto creato da Norbert Duffaut e averlo commercializzato (moltiplicando il suo prezzo originale per dodici) con il nome di « G5 ».

Per chi fosse interessato a saperne di più su questo caso,  è stato pubblicato un libro nel 2010, Loïc Le Ribault et le G5: L’aventure du silicium organique da Jean-Daniel Metzger.
Eccovi la traduzione degli intenti dell’autore.

Norbert Duffaut (1923-1993), professore di chimica organica presso l’Università di Bordeaux trova, nel 1959, il modo di utilizzare il silicio a fini terapeutici. Fece brevettare un procedimento per la diluizione dei composti di organosilicio e battezzò il composto ottenuto monometilsilantriolo.

Nel 1982, Duffaut aveva incontrato ad un convegno un certo Loïc Le Ribault: Le Ribault deciderà di sfruttare la scoperta di Duffaut.

Nel 1993, praticamente rovinato, Duffaut prende atto che tutti si sono e si stanno arricchendo con la sua scoperta, tranne lui.

Nel 1995 Le Ribault lancia a Biganos quella che definirà più tardi come la sua « bomba G5 ». Grazie a menzogne e falsità, Le Ribault afferma e convince di avere in qualche modo migliorato il composto sviluppato da Duffaut.

Nel giugno 2007  Le Ribault muore in circostanze misteriose, ma il mito che era riuscito a creare dal nulla gli sopravvive.

Questo libro si propone quindi di distruggere un certo numero di certezze pubblicando fatti e documenti inconfutabili.

L’autore si augura che questa sana e lucida analisi possa incoraggiare medici e pazienti a riconsiderare l’interesse del silicio con più obiettività.

Non tutto sarà risolto, dato che la salute umana ha due nemici complementari: la lobby farmaceutica e quella dei “complementi alimentari”, che hanno in comune il fatto di essere interessate soprattutto al portafoglio del consumatore.

Tuttavia, spero che le rivelazioni di questo libro potranno incoraggiare i lettori a fare la selezione che si impone tra le numerose offerte del mercato a base di silicio organico.
Jean-Daniel Metzger

Resta il fatto che oggi il silicio organico è una soluzione per trattare l’artrosi e molte altre patologie quali l’osteoporosi, l’artereosclerosi (le lesioni arteriose aumentano il rischio di infarto), per molti problemi della pelle e dei capelli, per rafforzare il sistema immunitario.

Allo stato attuale delle conoscenze, non vi è alcuna dose giornaliera consigliata per il silicio. Tuttavia, si riconosce che un quantitativo tra i 20 e i 50 mg / die di silicio sia necessario per ottenerne gli effetti benefici auspicati.Nel 2004, l’EFSA (European Food Safety Authority), ha confermato che tale dosaggio non poteva causare effetti collaterali (20-50 mg/die di silicio, ovvero 0,3-0,8 mg/kg di peso) e la dose massima di sicurezza è stata stabilita a 700 mg di silicio al giorno per un adulto (EVM, 2003. gruppo di esperti sui minerali e le vitamine).

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Per una breve storia dei Silanoli

I fatti ormai sono noti da anni, ma sussistono ancora oggi molte zone d’ombra, in particolare sul ruolo avuto da Loïc Le Ribault, basato solo su sue testimonianze spesso non verificabili.

Norbert Duffaut

Esperto di silicio e di composti di organosilicio all’università di Bordeaux, riesce nel 1957 la sintesi di una molecola di silicio organico stabilizzata da acido salicilico e da acido citrico, il DNR (Duffaut Norbert Remedy).

La molecola è il monometilsilantriolo (MMST). I numerosi esperimenti che compie, sull’uomo e sugli animali, dimostrano la grande efficacia della molecola, e che questa forma di silicio è ben assimilabile dall’organismo e consente di ricostituirne le riserve.

Alcuni medici, tra cui il Dottor Janet e il Dottor Rager, sperimentano il DNR e anche i loro risultati sono positivi, ma la ricerca si ferma: Duffault e i suoi collaboratori si scontrano con il mondo della medicina ufficiale, che rifiuta le innovazioni che non provengono dai loro “riferimenti” (ricerca medica e farmaceutica).

Loïc Le Ribault

Geologo di formazione, racconta che dopo aver osservato i granelli di alcuni tipi di sabbia circondati da una pellicola contenete silicio, ha dimostrato che questa risultasse dall’azione congiunta di alcuni microrganismi e da condizioni fisio-chimiche riscontrate nel contesto sedimentario.

Tentando di mettere i suoi depositi in soluzione, constatò un netto miglioramento del suo eczema a livello delle mani. Ha confermato in seguito le proprietà del suo preparato con diversi esperimenti grazie all’aiuto di amici medici: dichiarò che le soluzioni ottenute contenessero una percentuale importante di composti di organosilicio.

Durante questa fase di ricerca, Le Ribault perfeziona il suo preparato chiamandolo, sulla scia dei composti di Duffaut, G3 (terza generazione).

Collaborazione Duffaut-Le Ribault (1982-1993)

I due uomini si incontrarono a un congresso scientifico a Bordeaux nel 1982 e decisero di lavorare insieme sul silicio organico. Di questo periodo si conosce solo la versione di Le Ribault: Deffaut e il suo entourage non hanno mai rilasciato dichiarazioni.

Secondo Ribault, elaborarono insieme una molecola di sintesi, il G4 o DNW (Duffaut Norbert Virus) ottenuta con l’aggiunta di iposolfito di sodio che si rivela efficace sulle infezioni virali. Continuano i loro esperimenti nel tentativo di far riconoscere il silicio organico al mondo della medicina ma ottengono solo rifiuti.

Nel 1985 registrano un brevetto internazionale per proteggere le applicazioni del DNW.

Nel 1993 Norbert Duffaut viene trovato morto, e l’inchiesta di chiude come suicidio.

La storia di questo inventore è raccontata da Maïté Janet, in La vérité sur le silicium: le vrai Duffaut.

Il G5 di Le Ribault (1982-1993)

Dopo la morte di Duffaut Le Ribault continua le sue ricerche e la promozione del silicio organico: nel 1994 con l’aiuto di un biochimico, Ivan Coste-Manière, propone una nuova molecola della stessa famiglia delle precedenti ma bevibile: il G5 o OS5 (quinta generazione). Si tratta sempre di MonometilSilanoTriolo, ma stabilizzato in modo diverso.

Sorvoliamo sulle vicissitudini di Le Ribault, i problemi con la giustizia francese, la sua fuga prima in Irlanda e poi in Spagna dove presenta un’ulteriore versione del G5 creando l’azienda Silicium España (vista la rottura con i primi soci irlandesi che conservano la LLR-G5 Ltd.): muore nel 2007.

La polemica

Il G5 è al centro di un lungo dibattito mai chiarito a causa delle zone d’ombre mantenute da Loïc Le Ribault sulla parte di savoir-faire effettivamente ereditato da Norbert Duffaut e riguardo al suo metodo di preparazione, che è da sempre tenuto segreto, rendendo così non verificabili le sue effettive proprietà.

La polemica è nata quando il governo francese ha condannato Loïc Le Ribault per pratica illegale della medicina  e della farmacia (infatti non era né medico né farmacista), per i suoi attacchi contro tutti gli altri produttori di silicio organico (con la pretesa di essere l’unico autorizzato a distribuirlo), e le conseguenti prese di posizione di tutta la comunità scientifica che ha messo in dubbio le informazioni non verificabili da lui fornite sul G5.

In tutto questo, dove gli interessi personali sembravano prevalere di gran lunga sull’importanza del silicio per la salute, due fatti sono rimasti comunque incontestabili:

  1. È Norbert Duffaut l’inventore del silicio organico (MMST) molecola oggetto di un brevetto e di una specialità (CONJONCTYL®). Il MMST è stato autorizzato in Francia solo per uso esterno e distribuito legalmente da varie aziende. Al di là del nome “G5”, Loïc Le Ribault non ha diritti di proprietà sul silanolo, ed suoi problemi non furono tanto legati al prodotto, quanto alla comunicazione che ne fece.
  2. Nessuna verifica scientifica indipendente ha mai potuto essere compiuta sulla possibilità di estrarre MMST dalla sabbia, ed è ovvio che sarebbe comunque impossibile realizzare una tale impresa su scala industriale.

3 commenti su “Il caso « silicio organico »”

  1. Eccomi, sono Esterina sarò semplice e breve; da quando prendo il silicio + ortica la mia vita è cambiata a livello motorio su 10 ho recuperato 7.

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  2. Interessantissimo articolo!
    Domanda?
    ma se dal 2009 Il MMST (monometilsilantriolo) non è ammesso nella CEE da tale data, come mai lo troviamo in vendita anche nella forma diluita in acqua chiamato G5 da prendere per bocca in diversi siti compreso ebay?
    Cosa c’è dentro?
    se qualcuno può fare chiarezza è il benvenuto :)
    Grazie

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