Fitoterapia tradizionale e Medicina tradizionale

La fitoterapia è basata sull’impiego di piante medicinali a scopo terapeutico e, quando si tratta delle proprietà dei principi attivi delle droghe e delle loro indicazioni, spesso si parla di uso “tradizionale”, di indicazioni “popolari”…
Vediamo in realtà che cosa significa.

La fitoterapia secondo l’OMS

La fitoterapia è un complesso sistema di metodiche, tecniche terapeutiche e prodotti che, secondo la classificazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) appartiene al più vasto sistema della medicina tradizionale.
La medicina tradizionale è, a sua volta, un concetto di difficile definizione, che comprende sia i grandi sistemi – come la medicina tradizionale cinese, la medicina ayurvedica indiana e la medicina araba umani – sia altre forme di terapie etniche.

Le terapie mediche tradizionali, a loro volta, si dividono in terapie farmacologiche (nel caso usino medicinali derivati da piante, da animali o da minerali) e terapie non farmacologiche (se il trattamento non prevede la somministrazione di farmaci, come nel caso dell’agopuntura, delle terapie manuali e di quelle spirituali).

Poiché l’origine della medicina tradizionale si colloca spesso nella notte dei tempi, in periodi in cui il metodo scientifico non era ancora patrimonio dell’umanità, le modalità e i criteri per la sua pratica (così come per la prescrizione dei fitoterapici) possono spesso essere estremamente esoterici, sofisticati e misteriosi, facendo anche riferimento a forze spirituali / soprannaturali presenti tanto nell’uomo quanto nel cosmo.

Tuttavia, l’efficacia di queste pratiche, è basata su esperienze di migliaia di anni e, ormai, sempre più spesso, su numerose ricerche scientifiche.

In questo senso, va precisato come, da sempre, l’utilizzo delle piante sia avvenuto secondo codici di riferimento che facevano parte della struttura culturale in cui le piante stesse venivano impiegate e come il criterio empirico, spesso supposto come criterio guida della scelta dei vari rimedi, sia invece di uso piuttosto recente.

Improntate generalmente su una visione olistica dell’uomo e dell’universo, le culture tradizionali ritenevano che sia l’uomo che il cosmo fossero collegati da una rete di relazioni e che le differenti piante andassero scelte in base alle corrispondenze esistenti tra loro.

Le stesse malattie rappresentavano, in questa visione del mondo, una sorta di disarmonia che coinvolgeva l’uomo e tutto l’ambiente che lo circondava. Pertanto, la scelta dei rimedi era fatta in base alle capacità che si riteneva che questi avessero di introdurre principi di riarmonizzazione tra l’uomo e il cosmo.

In linea di massima, valutando l’enorme mole di dati che attraverso i secoli si è accumulata a supporto dell’utilizzo delle piante medicinali, si possono distinguere, secondo l’OMS, tre modalità d’uso: quello popolare, quello tradizionale e quello, più moderno, supportato da dati clinici.

Uso popolare

In questo caso, l’impiego di una sostanza è basata su dati disponibili nelle farmacopee non ufficiali e in altre fonti bibliografiche. Tuttavia, le indicazioni possono derivare anche da tradizioni orali riportate da ricerche antropologiche effettuate sul campo.

In questo caso, non è possibile verificare l’appropriatezza d’uso a causa della mancanza di dati scientifici che la avvalorino. La possibilità di utilizzare sostanze secondo le indicazioni provenienti dall’uso popolare deve essere effettuata da operatori esperti, che sino in grado di valutare, in particolare, il rischio derivante da un ritardo nell’impiego di terapie più appropriate ed eventualmente anche le alternative terapeutiche disponibili.

Uso tradizionale

In questo gruppo sono comprese sostanze medicinali diffuse in molti paesi e descritte nelle farmacopee ufficiali o nelle monografie. Vi fanno parte anche le sostanze il cui uso è avvalorato da studi farmacologici di base, che rendono plausibile il loro effetto, o da studi clinici non recenti che andrebbero sottoposti a revisione.

Anche in questo caso, l’impiego di queste piante dovrebbe essere riservato ad operatori esperti, in grado di valutare correttamente i possibili vantaggi e di escludere i potenziali rischi derivanti da una terapia più appropriata o da un ritardo nell’impiego della stessa.

Uso supportato da dati clinici

In questo gruppo vengono considerate droghe vegetali le cui indicazioni terapeutiche sono riconosciute in molti paesi e sono supportate da studi clinici, riportati nella letteratura scientifica internazionale.

Gli studi clinici possono essere controllati, randomizzati e in doppio cieco, oppure aperti e osservazioni.

In ogni caso, il loro risultato fornisce evidenze abbastanza consolidate sull’efficacia della pianta presa in considerazione in merito a particolari problematiche o malattia.

Questi i principi cui attenersi per un impiego sicuro delle delle piante e della fitoterapia, se non si hanno competenze specifiche.
La natura è meravigliosa ma potente: i suoi doni vanno usati con saggezza…

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