Allergie stagionali: non lasciare che ti rovinino la vita!

Le allergie stagionali si sono moltiplicate negli ultimi anni

Occhi che lacrimano, febbre da fieno, prurito alla gola, starnuti, congestione nasale: nelle allergie stagionali l’ereditarietà ha un suo ruolo, ma l’inquinamento atmosferico e il cambiamento climatico aumentano la natura allergenica di alcuni pollini.
Come possiamo combattere contro questi allergeni?

Passiamo in rassegna le soluzioni a base di piante per ridurre i sintomi e la ricorrenza delle allergie stagionali.

Perché reagiamo ai pollini?

L’allergia ai pollini interessa dal 10 al 20% della popolazione italiana: tutte persone che sperimentano un peggioramento della loro qualità di vita, un aumento dello stress, della stanchezza e anche un peggioramento del loro stato di salute.

L’allergia può colpire chiunque, a qualunque età; anche se la sua prevalenza sta aumentando nelle persone più giovani.

Le manifestazioni variano in termini di sintomi ma anche in termini di tempi, poiché le allergie stagionali si verificano durante periodi specifici, a seconda del ciclo di riproduzione di alcune piante.

È chiaro che il cambiamento climatico, che sconvolge questo calendario, rende il problema più complesso.

Perché un polline sia allergenico, deve poter entrare in contatto con le nostre mucose: ecco perché le piante più spesso responsabili sono le anemofile, quelle il cui polline è trasportato dal vento, a differenza delle piante entomofile, il cui polline è trasportato da insetti impollinatori come le api.

L’allergia al polline dipende dalla quantità di polline presente nell’aria, dalla sensibilità degli individui e dal potenziale allergenico del polline (cioè dalla sua capacità di causare un’allergia in una parte significativa della popolazione): più alto è il potenziale allergenico, più bassa è la quantità di polline necessaria per causare un’allergia.

L’allergia è una reazione anomala e disadattiva del nostro sistema immunitario in risposta al contatto con una sostanza normalmente innocua, che lui considera invece potenzialmente pericolosa
Anche se non tutti i meccanismi sono completamente compresi,  perché un’allergia si verifichi ci deve essere una predisposizione genetica e il contatto con l’allergene.

Per capire meglio, immagina il sistema immunitario come un esercito appostato in un campo che deve proteggere: a un dato momento, un coniglio lo attraversa.
Normalmente, l’esercito riconosce il coniglio e lo considera innocuo. Ma immagina se la sua reazione fosse quella di scambiarlo per un nemico…

Questo è ciò che succede alle persone allergiche: passano in modalità “combattimento” in modo sbagliato.

Ci sono due fasi: una prima senza sintomi, che corrisponde al primo contatto con l’allergene. Durante questa fase di “sensibilizzazione”, l’esercito vede il coniglio, trasmette la sua descrizione ma mantiene la sua posizione.

Durante la seconda fase, ha luogo una vera reazione allergica legata a una reazione infiammatoria significativa. Alcune cellule del sistema immunitario (i mastociti in particolare) sono attivate da anticorpi di tipo IgE che hanno riconosciuto l’allergene.
Questo porta a una cascata infiammatoria, legata al rilascio di mediatori come l’istamina, che provoca i sintomi.
Se riprendiamo la metafora, i soldati si schierano e aprono il fuoco sul coniglio.

Come suggerisce il nome, le allergie stagionali si verificano su base episodica e ricorrente quando gli allergeni, in questo caso i pollini delle piante, sono presenti in determinati periodi dell’anno.
Ma se la sintomatologia dell’allergia è stagionale, bisogna capire che si è allergici tutto l’anno.

Questo spiega perché è nel nostro interesse agire a monte e non aspettare i sintomi per essere trattati.

Diagnosi di allergie stagionali

La diagnosi di allergia stagionale è generalmente facile da fare, in quanto l’esame clinico, fatto magari da un allergologo, è spesso molto evocativo.

La diagnosi è poi confermata dai test cutanei, i “prick test”: la reazione della pelle (edema, arrossamento) è valutata comparativamente con controllo positivo e negativo. A volte i test cutanei sono integrati da un esame del sangue per gli anticorpi IgE specifici. Questo conferma l’allergia e identifica l’allergene (o gli allergeni).

I sintomi risultanti sono raramente gravi – ad eccezione di un attacco d’asma, che può richiedere un trattamento di emergenza. Più spesso, sono sgradevoli e molto fastidiosi; come per la rinite allergica (comunemente nota come febbre da fieno) o la congiuntivite allergica (gli occhi sono rossi, acquosi, con fastidio e prurito).

Come se non bastasse essere allergici al polline di una pianta, esiste anche la possibilità di allergie incrociate: le proteine allergeniche di diversi pollini spesso condividono forti somiglianze strutturali e, di conseguenza, il nostro sistema immunitario li riconosce come allergeni.

Non è raro che una persona allergica al polline di betulla sia anche allergica al polline di nocciola… e ci sono anche allergie incrociate con gli alimenti: si può essere allergici al polline di betulla e alle mandorle, o alle mele.
Un’allergia alimentare è comunque più facile da controllare di un’allergia al polline.

L’introduzione di piante medicinali in varie forme può ridurre i sintomi ed eventualmente ridurre la necessità di farmaci antistaminici; ma è nell’interesse dei soggetti allergici rivedere il loro stile di vita in modo più globale, per sostenere al meglio il loro terreno.

Regole di vita quotidiana per le allergie

Indipendentemente dal trattamento scelto per combattere l’allergia, è necessario combinarlo con misure di igiene che, quotidianamente, aiutano a ridurre l’esposizione ai pollini.

Quindi, ogni giorno:

  • quando torni a casa, passa sotto la doccia (capelli compresi, anche senza sapone) per rimuovere i pollini che si sono depositati su di te;
  • cambia i vestiti, riponendo gli sporchi in un sacchetto chiuso per la biancheria;
  • arieggia bene la tua casa, ma non a qualsiasi ora: apri le finestre la mattina presto o la sera tardi, quando la concentrazione di polline nell’aria è più bassa;
  • pulisci il naso due o tre volte al giorno con spray salino o acqua di mare;
  • usa i fazzoletti di carta.

Poi, dovresti adottare altri buoni riflessi, come cambiare regolarmente il filtro dell’abitacolo dell’auto o asciugare i vestiti in casa.
Dovresti anche limitare l’esposizione a sostanze che irritano le vie respiratorie (vedi i prodotti di pulizia domestica).

Un altro aspetto interessante è che puoi trasformare la tua dieta in un alleato, poiché alcuni nutrienti hanno uno scopo antiallergico.

Questo è il caso della vitamina C, spesso indicata come un antistaminico naturale, perché aiuta a disintossicare l’istamina e ne limita il rilascio. Un importante antiossidante per le nostre mucose respiratorie, determinante in caso di allergia ai pollini.

La stagione del polline è un buon momento per provare la Moringa oleifera, conosciuta anche come “l’albero della vita”. Il suo sapore sulfureo e pungente ricorda la rucola. Ricco di nutrienti, è un eccellente antinfiammatorio e antiossidante e la sua alta concentrazione di quercetina gli conferisce proprietà antistaminiche naturali. Puoi aggiungere un cucchiaino di polvere di foglie di moringa alle tue minestre, frullati o yogurt; oppure assumerla come integratore.

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Considera anche la quercetina. Questo flavonoide (che si trova nel tè verde, nei mirtilli, nelle cipolle, nelle mele e nel cioccolato) ha proprietà antinfiammatorie e inibisce il rilascio di istamina da parte dei mastociti e delle cellule basofile.

Infine, nutri bene la flora intestinale con fibre alimentari ad effetto prebiotico.
Considera una cura di probiotici se la tua flora era indebolita prima dell’arrivo dei pollini, magari a causa di una presa di antibiotici durante l’inverno o di una gastroenterite virale.

Ecco le regole per una cura probiotica efficace:

  • prendi una dose di 10 miliardi di batteri al mattino, a stomaco vuoto, con un grande bicchiere d’acqua;
  • scegli un preparato galenico che permetta ai batteri di raggiungere l’intestino rimanendo vitali (come la doppia micro-incapsulazione di Probiodiet, brevetto EP 1514553 )

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La fitoterapia per inibire i sintomi delle allergie stagionali

Se certe piante causano allergie, altre fortunatamente le curano.

Il polline di una delle piante più efficaci contro le allergie stagionali, la piantaggine (Plantago lanceolata), è  allergenico per alcune persone, pur avendo comprovate proprietà antiallergiche. La piantaggine è antistaminica, inibendo il rilascio dell’istamina da parte dei mastociti, ed ha virtù antispasmodiche sulle vie respiratorie.

È anche un buon antinfiammatorio, nota per inibire diverse vie infiammatorie coinvolte nelle allergie. È quindi indicata in tutte le manifestazioni allergiche e può essere assunta come estratto fluido standardizzato di pianta fresca o come infusione (un cucchiaio di foglie per tazza, una o due volte al giorno).

Alla piantaggine si può associare il ribes nero (Ribes nigrum), che condivide le sue virtù: la loro azione sinergica sarà tanto più benefica nelle forme gravi di allergie stagionali.

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Insomma, avrai capito che puoi approfittare e godere del ribes: è delizioso e meraviglioso per la tua salute!

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Miglioramenti importanti

Quando la reazione allergica interessa l’occhio, altre piante possono essere utili.

In caso di congiuntivite, è necessario cercare di calmare l’infiammazione, il prurito e decongestionare: preparare un infuso di fiori di fiordaliso (Centaurea cyanus), fiori di camomilla romana (Chamaemelum nobile) e foglie di piantaggine lanceolata in parti uguali.

Antinfiammatorie e astringenti, la piantaggine e il fiordaliso calmano l’infiammazione e decongestionano, mentre la camomilla romana ne rafforza l’effetto per le sue proprietà analgesiche e antinfiammatorie.

Applica impacchi  dell’infuso sugli occhi per quindici minuti, due o tre volte al giorno, dopo averli puliti con soluzione salina.

Fai attenzione perché l’occhio è indebolito e più sensibile alle infezioni: prepara l’infusione lavando bene le mani e usa garze sterili per gli impacchi, e sterilizza anche gli utensili che impieghi.

L’infusione può essere conservata per cinque giorni in frigorifero.
Per gli impacchi puoi usare anche gli idrolati di queste tre piante.

Nei giorni in cui non hai il tempo di lasciare in posa gli impacchi, opta per un collirio a base di eufrasia (Euphrasia officinalis): pianta benefica per la maggior parte delle malattie degli occhi.

L’aromaterapia per le allergie

Alcuni oli essenziali sono un supporto prezioso in caso di allergie, perché permettono di temperare l’impeto del sistema immunitario, di riequilibrarlo e di calmare la sintomatologia.

Questo è il motivo per cui gli oli essenziali di camomilla fanno parte del kit di base, dato che si completano perfettamente.

Ottimo antinfiammatorio, l’olio essenziale di camomilla tedesca (Matricaria recutita) è anche antistaminico: inibisce la sintesi di alcune molecole coinvolte nella cascata dell’infiammazione (leucotrieni) e impedisce il rilascio di istamina, che impedisce la comparsa di prurito, molto sgradevole a livello del naso e degli occhi. I suoi effetti decongestionanti sono interessanti sulle mucose infiammatorie, sede di un edema in particolare a livello ORL. Le sue virtù si basano sul suo contenuto di alfa-bisabololo e camazulene (da non usare per le donne incinte o che allattano, o in caso di storia familiare di cancro ormono-dipendente, poiché ha un effetto simile agli estrogeni).

L’olio essenziale di camomilla romana (Chamaemelum nobile) è lenitivo e antinfiammatorio.

Meno conosciuto, ma comunque efficace, l’olio essenziale di katafray (Cedrelopsis grevei) è usato in Madagascar: è antinfiammatorio e antistaminico.

Si può ricordare anche l’olio essenziale di tanaceto (Tanacetum annuum), soprannominato camomilla blu (per la presenza di camazulene): è un potente antistaminico ma non dovrebbe mai essere usato in automedicazione. Irritante per le vie respiratorie, va evitato quando i sintomi respiratori sono importanti (asma in particolare).

In complemento, sarebbe opportuno associare ad un olio essenziale antistaminico un olio ricco di 1,8-cineolo (per i suoi effetti ossigenanti e decongestionanti a livello respiratorio) come quello di eucalipto radiato (Eucalyptus radiata). Quando c’è una componente asmatica, si preferirà l’olio essenziale di abete siberiano (Abies sibirica).

Infine, gli oli essenziali con virtù calmanti, sedative e antispasmodiche come l’olio essenziale di lavanda vera (Lavandula angustifolia) o di bigarade a grani piccoli (Citrus aurantium ssp amara) potranno essere di aiuto.

Ad esempio, per calmare la rinite allergica:

  • 1 ml di camomilla tedesca EO
  • 0,5 ml di eucalipto radiata EO
  • 50 ml QSP di macerato oleoso di calendula.

Mescolare l’OE e il macerato oleoso in un flacone di vetro colorato con contagocce e applicarne quattro gocce, massaggiando delicatamente, all’interno di ogni narice, con il mignolo. Ripetere due o tre volte al giorno per cinque o sette giorni.

Rafforzare il terreno atopico

La nozione di “terreno” è  fondamentale: in naturopatia si basa su un’associazione di fattori (genetici, alimentari, di stile di vita, ambientali) che influenzano l’armonia del nostro organismo a livello fisico o psicologico.

Le allergie si presentano su un terreno cosiddetto “atopico”, legato all’ipersensibilità agli allergeni dell’ambiente, e richiedono un trattamento globale che mira, appunto, al terreno.

Oltre alla fitoterapia e all’aromaterapia, si può lavorare in profondità con la gemmoterapia, che offre un’eccellente tolleranza con un equilibrio molto favorevole di benefici e rischi.

La gemma di ribes nero (Ribes nigrum) è la gemma antinfiammatoria di riferimento. Le sue virtù, simili a quelle del cortisone, lo rendono un importante alleato per le condizioni allergiche con tendenza infiammatoria. Tonico generale, aiuta anche a combattere la fatica.

La congestione nasale che accompagna la rinite non facilita la respirazione, soprattutto di notte quando si è sdraiati e, questo, influisce sulla qualità del nostro sonno. Per questo motivo, si può associare al ribes nero il germoglio del carpino (Carpinus betulus): un antispasmodico che possiede anche virtù decongestionanti e curative sulle mucose della sfera ORL e respiratoria.

La gemma di faggio (Fagus sylvatica) va a completare il tutto, per le sue proprietà antistaminiche e di riequilibrio del sistema immunitario.

Quanto ai giovani germogli di rosmarino (Rosmarinus officinalis), sono utili per i loro effetti drenanti e disintossicanti epatici.

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Inoltre, quattro oligoelementi sembrano essere particolarmente efficaci per le allergie stagionali.

Il manganese è il più comunemente raccomandato: è un eccellente regolatore del sistema immunitario (di cui tempera l’ipersensibilità) ed ha anche proprietà antistaminiche.
Dovrebbe essere iniziato tre settimane prima della stagione dell’allergene a cui si è sensibili.

Lo zinco è da preferire quando si usano molto frequentemente farmaci antistaminici mentre il rame è un antinfiammatorio.

Attenzione a non prendere rame e zinco nello stesso momento, perché c’è competizione per l’assorbimento intestinale tra i due.

Infine, lo zolfo sarà interessante per alleviare le mucose infiammate e aiuterà a fluidificare le secrezioni bronchiali, facilitando così la loro eliminazione.

Con il ritorno all’equilibrio del terreno, il sollievo dai sintomi sarà veramente efficace.

2 commenti su “Allergie stagionali: non lasciare che ti rovinino la vita!”

  1. Grazie, molto interessante. Io da diversi anni sto usando un antistaminico naturale guna per i sintomi dell’allergia e devo dire che mi sta aiutando molto senza però darmi tutti quei fastidi che mi davano gli antistamici classici. Vorrei chiedere se posso aggiungere anche uno di questi integratori che avete citato o non vanno mischiati. Grazie

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