Nux vomica: il veleno mortale oggi rimedio indispensabile

Qual’è il punto in comune tra un maratoneta, Adolf Hitler, Agatha Christie e Stephen King?
Un potente veleno che si trova in una pianta oggi ampiamente usata in omeopatia:  Nux vomica.

Grande albero cespuglioso della famiglia delle lorantacee, originaria dell’India e sud-est asiatico (presente anche nelle foreste aride della Birmania, della Thailandia, della Cina e dell’Australia), la Nux vomica ha foglie ovali opposte, brillanti, verdastre e persistenti, e fiori piccoli, bianchi, riuniti in cime.
Il frutto è una bacca dalla scorsa dura, come una piccola arancia. La sua polpa viscosa contiene numerosi semi chiari, estremamente amari, discoidi e più spessi ai bordi dal diametro di circa 2 cm: somigliano a bottoni. Di un colore grigio chiaro, e ricoperti di una setosa peluria.
Il nome Nux vomica deriva da due parole latine: praticamente una “noce che provoca il vomito”.

Un veleno più che pericoloso

La Nux vomica, frutto del Strychnos nux-vomica, è ben nota ai criminologi perchè contiene stricnina, un alcaloide altamente tossico: 15-30 mg sono infatti sufficienti per una dose letale! A lungo utilizzata per l’eradicazione di corvi e roditori, è vietata alla vendita dal 1999, ma questo non ne vieta l’utilizzo in farmacia per le sue proprietà stimolanti (come molti alcaloidi) anche se (ovviamente) a bassissima concentrazione.

Dato che la stricnina è uno stimolante del sistema nervoso centrale, esaspera i sensi (in particolare il gusto, la vista e l’olfatto) e aumenta l’ampiezza respiratoria.
A dose letale provoca, pochi minuti dopo l’ingestione, spasmi muscolari inizialmente a livello della testa e del collo: somiglia ad una crisi di tetano con dolori molto forti. Poi arrivano le convulsioni e, infine, la morte: per asfissia o arresto cardiaco.

C’è chi ha comunque ha provato a dilettarsi con le diluizioni.
Si dice che nel 1908 Doranto Pietri, maratoneta drogato con stricnina, fosse in testa alla gara quando crollò sugli ultimi metri. Fu così squalificato per “aiuti esterni” (doping).
Sappiamo anche che, alla fine della seconda guerra mondiale, Adolf Hitler si faceva diverse iniezioni di stricnina al giorno per sopportare il declino del Reich, mentre Berlino veniva bombardata dai sovietici.
Per quanto riguarda la letteratura, questa ne è particolarmente ghiotta: Agatha Christie, Simenon, Sir Arthur Conan Doyle, Stephen King o J.M.G. Le Clézio, hanno usato la Nux vomica nei loro romanzi come arma del crimine o strumento di suicidio.

Prezioso rimedio omeopatico

Si capisce facilmente, dopo un quadro del genere, perchè  sia impossibile utilizzare la Nux vomica in fitoterapia.
Gli omeopati, tuttavia, sono stati in grado di appropriarsene con successo, dal momento che la loro procedura consiste nel diluire i prodotti tossici a dosi infinitesimali per curare i loro pazienti. Infatti il seme viene essiccato e utilizzato per ottenere diluizioni, che partono dalla tintura madre alla trentesima centesimale.

Nux vomica è un policresto , il che significa che questo grande rimedio omeopatico può risolvere molti problemi, soprattutto a livello digestivo, come nausea, mal di stomaco, mal d’auto o mal di mare, bocca pastosa e sonnolenza.

Sei il tipo Nux vomica?

Nux vomica si addice ad un soggetto irritabile, eccitabile, intollerante, arrabbiato, aggressivo, impaziente, aggravato da stimolanti (alcool, tabacco, farmaci) che possono renderlo violento. E che non supporta la contraddizione e gli obblighi.
È un soggetto freddoloso: una corrente d’aria gli causa facilmente rinite e sinusite. Per il suo equilibrio sarebbe oppportuno uno stile di vita sobrio e sano, che includa un pisolino dopo aver mangiato.
Gli organi bersaglio sono il fegato e il sistema nervoso. Questo non sorprende, perché il soggetto Nux vomica soffre di nausea, vomito dopo gli eccessi, costipazione, con la sgradevole sensazione di “non fare mai abbastanza”.
Questo è il tipo di persona che presenta spesso gonfiore, che sente il bisogno di allentare la cintura e il colletto della camicia.
I suoi mal di testa sono legati all’eccesso di cibo e al surmenage.
Pervaso dalle sue preoccupazioni, si sveglia alle 3 del mattino con il bisogno impellente di urinare ma senza svuotamento completo della vescica, ciò che i medici chiamano un residuo post-minzione.
Infine, non può sopportare il rumore.

La panacea dei tempi moderni

Un grande omeopata dell’inizio del ventesimo secolo, Georges Hodiamont, diceva che Nux vomica era “il rimedio della civiltà moderna”. Evocava già il cittadino sedentario, chiuso nel suo ufficio o nel suo appartamento, vittima di un surmenage nervoso e cerebrale, che abusa di stimolanti e con un’alimentazione troppo ricca.
Questo malsano stile di vita, denunciato già a partire dal 1940, è purtroppo aumentato con l’avvento della televisione, del telefono cellulare e dell’informatica.

Nux vomica è l’antidoto dei farmaci allopatici per le persone ipermedicalizzate: in altre parole questo rimedio omeopatico ha il potere di eliminare gli effetti collaterali dei medicinali drenando il fegato, ma senza mai sopprimerne gli effetti.

Infine, non sottovalutare i benefici di questo prezioso rimedio quando eccedi in pasti luculliani o in consumo di alcolici: puoi evitarti molti risvegli difficili.

La posologia

Per l’uomo moderno aggressivo, oberato di lavoro, collerico, dallo stile di vita inappropriato, viene consigliata una dose di 30 CH una volta alla settimana, secondo la necessità.
Per coloro che soffrono di diversi sintomi digestivi, prendere tre granuli di Nux vomica 7 CH 2 volte al giorno per un paio di giorni.
Per le persone che utilizzano diversi farmaci allopatici quotidiani, prendere tre granuli di Nux vomica 7 CH in cure di 10 giorni al mese, alternando con altri protettori epatici come il Desmodium adsendens in capsule (1 capsula al giorno) o il Rafanus Niger in tintura (50 gocce al giorno).

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