Gastrite? Stop ai bruciori!

La gastrite è invisibile. Non causa malattie gravi, ma può davvero avvelenarti la vita.
Eppure i bruciori di stomaco sono facili da trattare, se ne identifichiamo le cause.

Non lasciare che l’acidità ti consumi

L’acidità provoca una sensazione di bruciore nello stomaco, o anche più in altro dietro lo sterno. Talvolta l’acidità, che erode le mucose e provoca questa sensazione, risale fino alla gola dando tosse o irritazioni. Ecco le sue possibili cause, e le loro soluzioni.

  1. Le cellule gastriche hanno bisogno di acqua per secernere in modo equilibrato sia l’acido cloridrico che il muco protettivo. La mancanza di idratazione sconvolge questo equilibrio, aumentando la concentrazione acida e diminuendo la quantità di muco.
    → Soluzione: idratarsi di più, quotidianamente con acqua e tisane (come quella che proponiamo).
  2. Il nostro sistema nervoso è il pilota delle nostre secrezioni digestive. In caso di stress, il contenuto di acido cloridrico
    aumenta a causa dell’eccessiva stimolazione dello stomaco ad opera del sistema simpatico.
    → Soluzione: gestire meglio lo stress anche con l’aiuto delle piante (vedi Neurovitol) e tecniche di rilassamento.
  3. Una colonna vertebrale disallineata può causare la compressione di un nervo e impedire la corretta trasmissione dei messaggi nervosi allo stomaco.
    → Soluzione: una visita dall’osteopata.
  4. Una mancanza di tonicitò dello stomaco – l’atonia digestiva – rende lo sfintere superiore dello stomaco, la cardias, meno efficace, lasciando così passare l’acidità. Questa è spesso conseguenza di un sovraccarico di cibo, che dilata lo stomaco.
    → Soluzione: consumare piante o stomachiche o tonico amare (come camomilla, anice o assenzio).
  5. Un fegato pigro può rendere la digestione lenta e l’acidità stagnante.
    → Soluzione: stimolare il flusso della bile con piante come menta, camomilla o assenzio. Evitare pasti pesanti, troppo grassi, il caffè. Semplificare i pasti e non mescolare troppi alimenti.

Ai vostri infusi!

Mescolate le seguenti piante:

  • Camomilla tedesca (fiore) 30g
  • Anice stellato (frutto) 30 g;
  • Liquirizia (radice) 20 g;
  • Menta piperita (foglie) 20 g;
  • Assenzio (sommità) 5 g;

Preparazione: versare una tazza di acqua bollente su cucchiaino abbondante di questa miscela. Lasciare in infusione per 10 minuti poi filtrare. Berne 2-3 tazze al giorno prima dei pasti. Cura di 3 settimane.

Attenzione: la liquirizia è contro-indicata per pazienti con ipertensione o problemi cardiaci e per le donne in gravidanza.
L’assenzio è contro-indicato per le donne in gravidanza e in allattamento, per i bambini e per chi soffre di epilessia.

Le virtù

La Camomilla tedesca (Matricaria recutita) tonifica lo stomaco, protegge la mucosa grazie ad un effetto antinfiammatorio e stimola lo svuotamento gastrico. Calma il sistema nervoso.

Anche l’Anice stellato (Illicium verum) tonifica lo stomaco, e stimola la produzione di muco protettivo.

La Liquirizia (Glycyrrhiza glabra) protegge, lenisce e cicatrizza il rivestimento dello stomaco.

La Menta piperita (Mentha piperita) calma l’eccesso di calore e di infiammazione. Come tonico per il fegato, migliora il flusso biliare e anche la digestione.

L’Assenzio (Artemisia absinthium) è una pianta tonica amara molto forte. È lei che dà un gusto particolare a questa miscela, per fortuna addolcita dalle altre piante. Può essere eliminata dalla tisana per migliorarne il sapore ma, senza di essa, l’effetto rischia di essere meno rapido.

Tisane a parte…

Altre soluzioni sono a disposizione di chi decida di prendersi cura del proprio stomaco.
Senza l’effetto idratante della tisana, si penserà prima di tutto a bere acqua a sufficienza. La Camomilla tedesca sarà utile in estratto idroalcolico, 50 gocce prima di ogni pasto, o in capsule da consumare a ragione di 500 mg 3 volte al giorno (anche se in questa forma può essere meno efficace).
Sul mercato si possono trovare facilmente prodotti a base di carbonato di calcio, argilla o bicarbonato di sodio. Questi però possono fornire un benessere passeggero, ma in nessun caso trattare la causa.

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