Bardana: depurativa, diuretica e detossicante

Hai mai usato i capolini di Bardana come proiettili?

La Bardana è una pianta comune, nota ai bambini: è divertente giocare con i capolini che si impigliano nei capelli e si attaccano ai vestiti, grazie agli uncini.
È un’erbacea biennale con fusto legnoso alla base e molto ramificato, di colore rossastro. Può superare i 2 metri di altezza e predilige i luoghi umidi, i fossati, i bordi delle strade di luoghi incolti.

Le foglie sono molto ampie, alterne, a forma di cuore o ovate, tormentose e dal margine dentato.
I fiori, riuniti in racemi, sono formati da capolini, il cui esterno è rivestito da brattee lineari e uncinate.
I fiori sono ermafroditi e di colore porpora, il frutto è un achenio bruno e munito di pappo.

Arctium lappa L.
Famiglia delle Compositae
Parti utilizzate: radice e foglie
Tempo balsamico: radici, primavera o autunno (del secondo anno di vegetazione); foglie, primavera.

Bardana: tradizione e storia

Il nome botanico della Bardana deriva dal latino arctium (termine di derivazione greca, da arctos), che significa “orso”, per la pelosità delle foglie, e da lappa, che vuol dire “essere incollato, restare appiccicato, aderire”, in relazione al fatto che le brattee della pianta si attaccano facilmente ai vestiti e al pelo degli animali.

Bardana era conosciuta nell’antichità più frequentemente con il nome di personàta, termine probabilmente derivato dalla radice etrusca phersu, da cui il latino persona, “maschera”, per le grandi foglie utilizzate come maschere nelle rappresentazioni teatrali.
Divenne Arctium lappa nel Settecento, a seguito della denominazione di Linneo.

Il nome Bardana comparve nel Medioevo.
Era attribuito a varie piante dalle grandi foglie, fra cui anche Tussilago e Petasites.
Mattioli, riportandolo da Dioscoride, la indica per coloro che “sputano sangue” e “per mitigare i dolori delle giunture”, utilizzandola come impiastro. Si riteneva che le foglie potessero risanare le vecchie ulcere.

Galeno, riferendosi ad una varietà molto simile, la descrive come pianta disseccante e costrittiva, utile sempre nelle ulcere.
Castore Durante aggiunge che Bardana stimola la diuresi e tratta la renella, giova nella sciatica e nei dolori ai fianchi ed è “utilissima a coloro che patiscono di dissenteria”. Scrive, inoltre, che “la radice sana i morsi dei cani rabbiosi e le fronde mitigano il dolore delle giunture e dei legamenti; applicata esternamente giova nella febbre”.

Chiamata anche erba elefantina per l’ampiezza delle foglie, era utilizzata alla corte di Francia per trattare la sifilide. Le cronache del tempo riportano che lo stesso re Enrico III avesse curato la sua malattia con Bardana.

Nel secolo scorso, venne studiata in Francia dal dottor Le Conte,1 che ne confermò gli ottimi risultati nel trattamento della foruncolosi e delle ulcere varicose.
Il lavoro di questo ricercatore si rivolse anche al trattamento di tutte le forme purulente, attraverso l’applicazione locale della radice fresca.

Negli anni Trenta, continuò in Europa la ricerca del principio antibatterico, attivo sullo Staphylococcus aureus, che venne isolato e identificato nell’arctiopicrina, con azione paragonabile a quella della pennicellina.
Leclerc la indica per questa sua azione anche “in alcune infezioni buccofaringee a flora patogena mista”, causa di infezioni respiratorie e digestive.

Kneipp utilizza Bardana sia nelle infiammazioni del cavo orale che nella caduta dei capelli.
Valnet la indicava, oltre che nelle dermatosi, anche nel morbillo.
Nella prima metà del Novecento venne inoltre confermata da Pietrowski2 e altri ricercatori la sua azione ipoglicemizzante.

Nella farmacopea americana e secondo la tradizione di questo paese, l’uso di Bardana è riservato ai frutti, che avrebbero anche proprietà ansiolitiche.3

Nella tradizione europea si usa prevalentemente la radice, che ha le stesse indicazione della foglia.
In Cina è nota come niu bang zi. In medicina tradizionale cinese viene utilizzato il frutto, di natura fredda, che muta in fresca e neutra dopo essere stato sottoposto a calore. Il sapore è piccante e leggermente amaro, pertanto trova indicazione negli attacchi di tipo vento-calore.
L’indicazione più diffusa si riferisce alla affezioni esantematiche da attacco vento-calore come morbillo, varicella, rosolia e prurito in genere.

Bardana, nella nostra tradizione, continua ad essere ritenuta (per la sua attività epatorenale) pianta elettiva per la depurazione e il drenaggio, indicata in tutte le patologie accompagnate da dismetabolismi e accumuli di tossine.

Principi attivi e meccanismo d’azione

La radice di Bardana contiene Polisaccaridi, tra cui un omopolisaccaride del fruttosio, l’insulina, fino al 45%.
Vi si trovano poi Acidi fenolici (acido caffeico e clorogenico); Antibiotici politici; Fitosteroli; Acido palmitico e stearico; Acido guanidino-n butirrico. Le foglie contengono, inoltre, un principio amaro: l’arctiopicrina, mentre i semi sono ricchi di Lignani (aretina, arctigenina, neoarctina B) e Fitosteroli (daucosterolo).

Polisaccaridi
L’inulina è una sostanza di riserva, in forma liquida, che si accumula nei vacuoli delle radici di piante come Tarassaco, Bardana, Cicoria e nei tuberi di Dalia e Topinambur.
Ha mostrato significative proprietà immunostimolanti e blanda azione antinfiammatoria. In particolare, l’inulina attiva la via alternativa del complemento, stimola la chemiotassi dei neutrofili dei monociti e degli eosinofili, la solubilizzazione degli immunocomplessi, la neutralizzazione dei virus e la batteriologi.4

Acidi fenolici
L’acido clorogenetico è in grado di stimolare la fagocitosi dei macrofagi. Ha anche attività colagoghe e antibatteriche.

Antibiotici polienici
Nella radice sono contenuti antibiotici polienici ad azione sui Gram- e alcuni funghi.

Acido guanidino-n-butirrico
Ha un’azione ipoglicemizzante potenziata da alcune frazioni sesquiterpeniche.6

Lignani
I semi di Bardana contengono lignani, che hanno evidenziato un’attività inibitoria sul fattore attivante le piastrine (PAF).7

Bardana e ricerca farmacologica di base

Azione dermatologica
Alcuni studi sulla dermatite atopica hanno messo in luce come le persone affette da questa malattia abbiano livelli ridotti di AMP ciclico e una diminuzione nella produzione di prostaglandine. Nel complesso, la carenza di AMP ciclico determina un aumento del rilascio di istamina e una diminuzione dell’attività battericida, a causa di anomalie presenti nella via alternativa del complemento. Dato che l’inulina attiva tale via, l’uso tradizionale di piante come Bardana o Tarassaco, ricche di questo polisaccaride, potrebbe avere un razionale d’uso nelle affezioni cutanee di tipo infettivo-infiammatorio.

Azione diuretico-depurativa
Bardana, come molte piante, ha un effetto diuretico e, agendo contemporaneamente su fegato e sull’intestino, ha nel complesso un effetto drenante.

Azione antiossidante e antiepatotossica di Bardana
Nei topi la radice di Bardana ha evidenziato un effetto protettivo nei confronti del danno epatico sperimentale, indotto sia da etanolo che da tetracloruro di Carbonio o acetominofene, forse per il suo effetto antiossidante sugli epatiti.8
In un altro esperimento sull’edema, indotto dalla carragenina sulla zampa di ratto, sono stati rilevati effetti antinfiammatori e scavenger nei confronti dei radicali liberi superossido e idrossilico di un estratto di radice fresca di Bardana.9

Azione antiaggregante
Ricerche preliminari attribuiscono a Bardana una possibile attività antiaggregante.10

Azione antitussiva e immunostimolante
Estratti del fitocomplesso, in alcuni studi preliminari, sembrano dotati di attività antitossica e immunostimolante.11

Azione endocrina di Bardana
Ancora molto controversa è la possibile attribuzione di un’azione ormonale al fitocolplesso, in vivo. Alcune ricerche preliminari indicherebbero, infatti, che l’arctiina potrebbe essere trasformata nell’intestino, dai batteri intestinali, in alcuni composti sia di tipo estrogeni che di tipo antiestrogenico.12

Indicazioni per Bardana

Secondo l’uso tradizionale

  • Dermatopatie: acne infettiva, eczema, crosta lattea, esantemi (rosolia, morbillo), eritema, psoriasi
  • Diabete di tipo 2 (come terapia di sostegno)
  • Drenaggio degli emuntori: intestino, polmoni, fegato, reni, pelle
  • Reumatismi
  • Iperuricemia
  • Artrosi
  • Gotta
  • Oliguria
  • Febbre
  • Epatopatie
  • Catarri cronici
  • Anoressia
  • Disturbi gastointestinali
  • Cistite
  • Raffreddori
  • In uso esterno, ulcere e ferite.

Secondo la EBM (medicina basata su prove di efficacia, Evidence-based medicine)
Non ci sono dati disponibili.

Controindicazioni
Non ci sono dati disponibili.

Precauzioni d’uso
Non esistono dati per un uso sicuro di Bardana in gravidanza o allattamento.

Interazioni
Sebbene ad oggi, ai dosaggi suggeriti, non siano state evidenziate interazioni con altri farmaci, in via teorica, i semi di Bardana (scarsamente usati in Europa) potrebbero aumentare il rischio di emorragie, se assunti contemporaneamente agli antiaggreganti piastrinici o agli anticoagulanti, perché sono in grado di diminuire l’aggregazione piastrinica.

Effetti collaterali
Appartenendo alle Compositae, può dare allergia da contatto.

Caratteristiche energetiche

Signatura: la caratteristica di Bardana di crescere in luoghi umidi, spesso malsani e putridi, ne rende esplicita la signatura di pianta depurativa e drenante.
Culpoper pone Bardana sotto il governo planetario di Venere e ne sottolinea le qualità veneree sia per il legame che questa pianta ha con l’elemento acqua, per la sua azione a livello renale e depurativa, sia per le sue virtù nelle malattie delle donne, quando ne afferma l’uso dei frutti per favorire la gestazione, oppure contro il prolasso dell’utero.

Natura: fresca.

Sapore: Dolce-leggermente amaro secondo la medicina tradizionale mediterranea. Piccante-amaro secondo la medicina tradizionale cinese.

Loggia energetica: Terra – Metallo

Azione energetica

  • Libera la superficie ed elimina il vento-calore: malattie esantematiche, febbre, angina, tosse.
  • Tratta le aggressioni da umidità-calore e ripara i tessuti: ulcere, eczemi, eczemi sanguinanti, ascessi, foruncolosi.
  • Drena la Milza-Pancreas: iperglicemia, diabete, obesità.
  • Aumenta le difese.
  • Umidifica l’intestino.

Meridiani: Milza – Stomaco – Polmone.

Bardana BIO

Funzioni depurative dell'organismo.
Drenaggio dei liquidi corporei.

Bardana BIO
5/ stars
Lo uso regolarmente quando la mia pelle ripresenta dermatiti.

Conclusioni

Tropismo:

  • Pelle
  • Organi emuntori

Bardana trova indicazione in caso di dermatosi (eczemi, acne infetta, crosta lattea, psoriasi), esentemi (rosolia, morbillo), reumatismi, gotta, iperglicemia e diabete di tipo 2, insufficienza epatica e come “depurativo del sangue”.

I disturbi che colpiscono la pelle non sempre dipendono da cause locali, ma spesso sono espressioni di alterazioni di organi interni. La tecnica del drenaggio permette l’eliminazione delle tossine da parte dell’organismo, attraverso la stimolazione degli organi naturalmente deputati a questa funzione. Bardana viene considerata pianta depurativa con tropismo specifico per la pelle; inoltre, depura il sangue, favorendo la buona funzionalità di fegato, reni, intestino, polmoni e pelle.

Per uso esterno, viene indicata nell’acne infetta, nell’ittioli, nell’impetigine, in piaghe e ferite.

Energeticamente, secondo i principi della medicina tradizionale cinese, Bardana tratta le situazioni acute, quali febbre, malattie esantematiche, tosse, foruncolosi, ascessi, eczemi. In situazioni croniche, svolge prevalentemente un’azione di drenaggio, rimuovendo gli ingorghi metabolici, come in caso di iperuricemia, reumatismi iperglicemia.


Bibliografia

  1. R. Benigni, C. Capra, P.E. Cattorini, Piante medicinali : chimica, farmacologia e terapia, Inverni & Della Beffa, 1962-1964 Monografie, p 130, nota 9.
  2. R. Benigni, C. Capra, P.E. Cattorini, Piante medicinali : chimica, farmacologia e terapia, Inverni & Della Beffa, 1962-1964 Monografie, p 130.
  3. Kardosova A, Ebringerova A, Alfoldi J, et al. A biologically active fructan from the roots of Arctium lappa L., var. 2003 Herkules.
  4. Repertorio fitoterapico, Milano, OEMF 1996
  5. Repertorio fitoterapico, Milano, OEMF 1996
  6. Iwakami S1, Wu JB, Ebizuka Y, Sankawa U., Platelet activating factor (PAF) antagonists contained in medicinal plants: lignans and sesquiterpenes, Chem Pharm Bull (Tokyo). 1992 May;40(5):1196-8
  7. Lin SC(1), Lin CH, Lin CC, Lin YH, Chen CF, Chen IC, Wang LY., Hepatoprotective effects of Arctium lappa Linne on liver injuries induced by chronic ethanol consumption and potentiated by carbon tetrachloride, J Biomed Sci. 2002 Sep-Oct;9(5):401-9.
  8. Kardosova A, Ebringerova A, Alfoldi J, et al. A biologically active fructan from the roots of Arctium lappa L., var. 2003 Herkules.
  9. Iwakami S1, Wu JB, Ebizuka Y, Sankawa U., Platelet activating factor (PAF) antagonists contained in medicinal plants: lignans and sesquiterpenes, Chem Pharm Bull (Tokyo). 1992 May;40(5):1196-8
  10. Kardosova A, Ebringerova A, Alfoldi J, et al. A biologically active fructan from the roots of Arctium lappa L., var. 2003 Herkules.
  11. LH Xie, EM Ahn, T Akao, AA Abdel-Hafez, N Nakamura, M Hattori. Transformation of arctiin to estragenic and antiestragenic substances by human intestinal bacteria. Chem Pharm Bull 51 378-384, 2003.

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