Perché le piante mediterranee

Il clima mediterraneo è caratterizzato da lunghe estati calde e secche ed inverni miti e umidi

Questo clima ha favorito l’evoluzione di una flora tipica e molto varia, completamente diversa da quella di altre parti d’Europa.
Habitat simili si ritrovano in Australia del sud e del sud-ovest, sulle coste della California e del Cile, nel sud-ovest dell’Africa del sud.

La biodiversità delle regioni mediterranee è davvero notevole, con 25.000 specie vegetali, cioè il 10% delle piante conosciute, mentre la sua la superficie corrisponde all’1, 6% di quella terrestre, e il 60% di queste specie non si ritrovano in nessun altro luogo.

Le piante mediterranee hanno sviluppato un adattamento fisico e chimico a questo tipo di clima: cicli vitali brevi, tessuti imbevuti d’acqua, fogliame ridotto, elaborazione di oli essenziali dalle molteplici proprietà (piante aromatiche).

La principale caratteristica della flora mediterranea è la sua capacità di adattamento all’aridità ed alla calura estiva, limitando l’evaporazione.

Alcune piante, come ad esempio il cisto cotonoso, perdono durante l’estate gran parte del fogliame e si mettono quasi in riposo vegetativo. Altre piante ricoprono le proprie foglie di cera (il corbezzolo) o trasformano le proprie foglie in spine (la calicotoma spinosa), in scaglie (il cipresso) , in aghi.

Molte di queste piante sono aromatiche, praticamente una su tre (timo, finocchio, artemisia, rosmarino, santoreggia, salvia, lavanda).
Le molecole aromatiche vengono elaborate da varie strutture specializzate della pianta:

  • le cellule epidermiche (fiore),
  • i secretori (calice, stelo, foglia)
  • o le cellule secretrici (stelo, corteccia, radice, foglia, seme).

Molte famiglie di piante aromatiche sono divenute celebri, come le Lamiacae (timo, rosmarino, melissa, menta, lavanda, origano), le Apiaceae (finocchio, anice, carota, cardo, cumino), le Mirtacae (eucalipto, mirto, niaouli, cajeput), le Rutacae (arancio, limone, bergamotto, cedro) etc.

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