Mirtillo nero: il multivitaminico dalle eccezionali qualità nutrizionali

Nella caccia agli antiossidanti, frutti e bacche esotiche vanno per la maggiore ma, nel nostro vecchio continente, anche noi abbiamo una piccola bacca con virtù eccezionali: il mirtillo nero.

Selvatici o coltivati; freschi, congelati o in succo… i bellissimi frutti blu del mirtillo nero sono particolarmente ricchi di vitamina C e campioni tra gli antiossidanti.

In Italia i mirtilli crescono solitamente tra i 350 e i 1300 metri di altitudine (sono diffusi in tutta l’Europa settentrionale e l’Asia centrale) e si possono raccogliere da luglio fino ai primi di settembre e… sono deliziosi!
In alternativa, puoi trovarli facilmente (mirtilli coltivati) nei mercati o nei supermercati, dove si tratta solitamente di mirtilli originari del continente nordamericano, dalle bacche più grandi e la polpa più chiara (le piante raggiungono un’altezza di oltre 80 cm contro i 40 cm dei mirtilli selvatici europei e la loro resa è molto più elevata).

In ogni caso, si può dire che il mirtillo nero “va meritato”: se è raccolto, deve essere lavato in abbondante acqua e aceto perché suscettibile di contaminazioni (urine ed escrementi di piccoli animali); se è acquistato, il suo prezzo è raramente inferiore ai 5,00 € per confezione da 500 g.

La storia del mirtillo nero

Il mirtillo nero (Vaccinium myrtillus L) apparitene alla famiglia delle ericacee.
Il termine “mirtillo”, apparso nella lingua nel 1565, deriva dal latino mirtillus, derivato dal mirto, un piccolo albero da frutto.

I mirtilli in generale, non soltanto il mirtillo nero, sono stati usati fin dagli albori della farmacopea, quindi da secoli.
In Europa, le nostre varietà locali avevano già rivelato il loro talento terapeutico ben prima del Medioevo: le bacche erano note per curare la diarrea e la dissenteria, ma anche per interrompere l’allattamento o alleviare lo scorbuto, malattia all’epoca molto comune.
Si era a conoscenza anche di come le foglie di mirtillo nero aiutassero a regolare i livelli di zucchero nel sangue.

Nel Nord America, i mirtilli (una varietà simile al nostro mirtillo europeo ma con bacche più grandi e leggermente meno saporite) facevano parte della dieta stagionale ovunque crescessero e, alcune tribù indigene nelle regioni canadesi, conoscevano le virtù delle foglie per purificare il sangue, curare le coliche infantili o indurre il travaglio nelle donne in gravidanza.

Ma, tornando in Europa, forse sai quanto i piloti della Royal Air Force britannica amassero la marmellata di mirtilli: dava loro una migliore acutezza visiva durante le loro missioni notturne ed anche una riduzione del riverbero in condizioni diurne. E le qualità del mirtillo nero non finiscono qui.

Virtù comprovate: importante risorsa per la circolazione del sangue

Negli anni ’80 e ’90, diversi studi  hanno dato risultati incoraggianti sull’impiego del mirtillo nero per il trattamento dell’insufficienza venosa e della protezione del sistema circolatorio, compresa la microcircolazione sanguigna.
Questi risultati indicano che gli estratti di mirtillo rafforzano i capillari, migliorano la funzione contrattile dei vasi e proteggono le pareti.

Uno studio condotto nel 2002 negli Stati Uniti e pubblicato da The Journal of Nutrition ha dimostrato queste proprietà in una popolazione di topi, geneticamente modificati per essere predisposti all’arteriosclerosi.
Il gruppo che aveva ricevuto l’integrazione di polvere di mirtillo per 20 settimane ha avuto una riduzione del 58% dei depositi nella parete aortica e del 39% dei depositi nell’arteria coronaria rispetto al gruppo di controllo.

Gli estratti di mirtillo nero (di cui gli antociani sono tra le sostanze più promettenti) sembrano in grado di proteggere le vene e le arterie dai danni causati dallo stress ossidativo e, allo stesso tempo, di aumentare l’attività di alcuni enzimi antiossidanti.

I benefici del mirtillo nero per gli occhi

Migliaia di persone assumono quotidianamente integratori di mirtillo nero per prevenire problemi legati all’invecchiamento degli occhi.
È una delle migliori misure preventive per rallentare la progressione della presbiopia e tenere a bada le malattie degenerative.

E, le persone già colpite, spesso notano anche un leggero miglioramento.

I nostri occhi, va detto, sono più che mai messi alla prova dal nostro stile di vita: l’aggressività della radiazione solare (a causa della minore filtrazione degli strati superiori dell’atmosfera), l’inquinamento dell’aria sia all’interno che all’esterno, le lunghe ore trascorse davanti a schermi luminosi, la mancanza di sonno, la progressione dei disturbi della glicemia, etc.

Questi fenomeni possono portare all’AMD (degenerazione maculare legata all’età), ma anche alla cataratta e alla retinopatia diabetica, per citarne solo alcuni.
Ma questi danni non sono inevitabili, e la loro insorgenza può essere ritardata.
Gli antociani, ma anche i flavonoidi come la quercetina, contenuti nel mirtillo nero, sono eccellenti protettori delle cellule oculari contro il massiccio assorbimento delle radiazioni blu (schermi) e ultraviolette (sole).

Alcune formulazioni combinano diversi di questi flavonoidi per proteggere i pigmenti maculari e stimolare la microcircolazione retinica.

Difesa contro la demenza

Oltre alla sua capacità di ridurre l’ipertensione e il rischio cardiovascolare, il mirtillo nero è una risposta significativa alla degenerazione dei neuroni cerebrali, causa del temuto morbo di Alzheimer.

Uno studio presentato al 251° National Meeting & Exposition dell’American Chemical Society, ha rivelato l’importanza della supplementazione di mirtillo nero per le persone con malattia di Alzheimer in fase precoce, che colpisce più di 5 milioni di persone solo negli Stati Uniti.

Su un gruppo di 47 adulti di età superiore ai 68 anni con questi primi segni di deterioramento cognitivo, i ricercatori hanno dato ad alcuni l’equivalente di una tazza di mirtilli in forma essiccata e congelata, ad altri un placebo, per un periodo di 16 settimane.

Alla fine di questo periodo, il gruppo che ha ricevuto i mirtilli ha mostrato un significativo miglioramento delle prestazioni cognitive rispetto al gruppo di controllo, misurabile con una migliore memoria e un più facile accesso al vocabolario e ai concetti.
La risonanza magnetica (IRM) ha confermato un’attività cerebrale più intensa nei mangiatori di mirtilli.

Altre indagini hanno dato risultati più differenziati, ma sono in corso ricerche, in particolare sull’aspetto preventivo del consumo regolare di mirtilli neri.

Il mirtillo nero: totum per rallentare la progressione del diabete

Come il morbo di Alzheimer, a livello mondiale il diabete dovrebbe aumentare drammaticamente nei prossimi anni.
L’uso tradizionale di foglie e radici di mirtillo nero è confermato da ricerche che hanno dimostrato le loro proprietà modulanti sui livelli di zucchero nel sangue negli animali, soprattutto topi e cani.

Anche se gli studi non hanno identificato chiaramente quali parti della pianta o sostanze (si presume antocianosidi e cromo) siano effettivamente responsabili degli effetti protettivi contro il diabete, è tuttavia molto chiaro che il mirtillo nero protegge dai danni collaterali inerenti al diabete, compresi i danni al sistema circolatorio e microcircolatorio, che troppo spesso portano ad amputazioni e cecità nel lungo periodo.

Il parallelo con l’Alzheimer è inquietante e, il fatto che il mirtillo sia efficace su entrambe le malattie, solleva interrogativi su ciò che potrebbero avere in comune.
Infatti, il morbo di Alzheimer sta cominciando ad essere considerato da parte della comunità scientifica come “diabete di tipo 3”: in altre parole, un disturbo metabolico che fa degenerare i neuroni man mano che diventa loro impossibile nutrirsi di energia.

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Il mirtillo nero è ricco di fibre, tannini e alcaloidi, una sinergia che gli conferisce un potere regolatore del transito intestinale molto utile per calmare colite, diarrea infettiva e altre convulsioni intestinali.
In passato, nelle campagne si utilizzavano marmellata, bacche secche reidratate con acqua calda o macerati idroalcolici, che fossero neonati neonati o… vitelli o agnelli.

I mirtilli sono anche in grado di ripristinare un transito pigro, lottando contro una costipazione più o meno ostinata.
Il fatto che le sue fibre siano essenzialmente della famiglia solubile, lo rende adatto anche per tutte le persone affette da sindrome dell’intestino irritabile. Non solo tollereranno molto bene questo super frutto, ma beneficeranno anche delle sue qualità nutrizionali che sono, non va dimenticato, del tutto eccezionali.

Il mirtillo nero è un vero e proprio “multivitaminico” (vitamine A, C ed E) che allo stesso tempo offre un’apprezzabile varietà di minerali (potassio, magnesio, calcio, ferro, zinco….) ma anche una gamma completa di acidi grassi e, naturalmente, quei preziosi antiossidanti che permettono di resistere meglio al tempo che passa.


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