Achillea millefoglie (o Millefoglio) dalle mille proprietà

Achillea millefoglie: il fiore dai molteplici impieghi

Antiedemigena, antiflogistica, colagoga e coleretica, emmenagoga, antidismenorroica ed eupeptica, oltre che cicatrizzante e antiemorragica… Achillea millefoglie ha davvero molte proprietà ed utilizzi.

Achillea millefolium L.
Famiglia delle Asteraceae
Parti usate: sommità fiorite.
Tempo balsamico: inizio estate.

Pianta erbacea perenne, comune nei luoghi erbosi ai bordi delle strade, predilige posizioni soleggiate e può raggiugnere il metro e mezzo di altezza. La troviamo fino a 2000 metri di altitudine. Il fusto è eretto e resistente.
Le foglie alternate sono pelosette, dentate e di colore verde intenso; le basali picciolate, le superiori più corte e sessili.
I fiori di Achillea millefoglie, di colore che varia dal bianco al rosa intenso, sono riuniti in corimbi che si aprono solo nella parte più alta della pianta.
L’infiorescenza perdura fino all’inizio dell’inverno.
Il frutto è un achenio biancastro di 2 mm.
La cenere della pianta intera è ricca di potassio.

Millefoglio BIO
Aiuta la digestione e regola la motilità gastrointestinale.
Eliminazione dei gas, funzionalità della circolazione venosa e contrasto dei disturbi mestruali.
20 ampolle da 15 ml

Millefoglio BIO
5/stars
Mi ha portato grande sollievo: prodotto fantastico che non conoscevo

Achillea millefoglie: tradizione e storia

Il nome di Achillea millefoglie rimanda direttamente alla leggenda di Achille, che ricevette la conoscenza sull’uso di questa pianta dal centauro Chirone, suo maestro nell’arte di curare.
Achille avrebbe utilizzato questa pianta dalle proprietà vulnerarie per curare le ferite.
Il termine millefolium si riferisce alla forma delle foglie (mille = mille, e folium = foglia).

Achillea millefoglie è un pianta che troviamo presente in tutte le medicine tradizionali.

I suoi steli erano usati in Cina come strumento oracolare nel “Libro delle Mutazioni”.
Nella tradizione celtica era considerata una pianta sacra.

In tutte le tradizioni, a partire dalla narrazione mitologica fino ad oggi, nonostante le molte controversie sulla sua identificazione botanica, Achillea millefoglie è sempre presente grazie alle sue virtù risanatrici, cicatrizzanti e antiemorragiche, che si evidenziano con un’azione sul sangue sia in caso di flussi abbondanti che di ristagno dello stesso.

Plinio ne esalta la capacità di curare le ferite e sia Discoride che Galeno la utilizzano per “ristagnare, oltre ai flussi, la dissenteria”.

I romani la chiamavano herba militaris per la sua azione sulle ferite.

Ildegarda di Bingen ne parla come di una pianta con natura calda e secca, ottima per cicatrizzare le ferite sia esterne che interne, indicata per le epistassi e per i dolori mestruali.

Attraverso i secoli, Achillea è stata usata in numerose formule per il trattare il vomito, la diarrea, le emorroidi, gli spasmi e i dolori, le ulcere e le calcolosi.

Queste indicazioni sono state approfondite negli ultimi due secoli da studiosi tedeschi e francesi, che hanno confermato l’utilizzo di Achillea millefoglie sia come antinfiammatorio, sia come emostatico e antidolorifico.

Principi attivi e meccanismo d’azione

Il maggiore componente di Achillea millefoglie è l’Olio essenziale, in cui si trovano Sesquiterpeni azulenici (camazulene, achillicina, diidroazuleni, cariofillene, germacrene); Monoterpeni (alfa-pinene, beta-pinene, canfene, sabirene, mircene, alfa-terpinene, limonene, gamma-terpine, terpinolene, p-cimene); Monoterpenoli (terpinen-4-olo, borneolo); Sesquiterpenoli (cadinoli), Ossidi (cingolo, ossido di cariofillene, linaiolo); Chetoni (chetone di isoartemisia, canfora, tujone); Lattoni (achillina, millefina, santamarina); Fenoli (eugenolo).

Inoltre, Achillea millefoglie contiene Glicosidi fenolici (acido caffeicolo e salicilico); Flavonoidi (apigenina, tutina, isoquercitrina, quercerìtina); Triterpeni (taraxazterolo); Steroli (beta-sitosterolo); Alcani (tricosano, eptadecano); Acidi grassi (linoleico, palmito, oleico); Alcaloidi (trigonellina, achillea).

Altre componenti di Achillea millefoglie sono, infine, Tannini; Cumarine; Saponine; Vitamina C; Zuccheri; Aminoacidi.1-2

Olio essenziale
Il contenuto in azuleni dell’olio essenziale cambia moltissimo a seconda delle varietà di Achillea millefoglie e della zona di coltivazione. Inoltre, non tutte le Achillea contengono azuleni. In Achillea millefoglie, queste sostanze sono contenute in forma di pro-azuleni, che vengono trasformati nei coloratissimi azuleni (tra cui camazulene e achillicina) quando esposti al calore.
Alcune evidenze indicano un’attività depressiva dell’olio essenziale sul sistema nervoso centrale.
Il camazulene possiede proprietà antiallergiche ed antinfiammatorie.
I Lattoni proprietà antiflogistiche, antibatteriche, astringenti ed emostatiche, oltre a stimolare la digestione.
Altri Sesquiterpeni sono utili alla circolazione venosa e periferica.

Glicosidi fenolici
I glicosidi fenolici svolgono attività antinfiammatoria perché inibiscono la produzione di prostaglandine infiammatorie. Hanno anche proprietà antipiretiche e analgesiche.

Flavonoidi
I flavonoidi (apigenina, rutina, isoquercitrina, quercetina) e i tannini costituiscono degli importanti antiossidanti e sono in grado di inibire gli enzimi 5-lipossigenasi e ciclossigenasi, che determinano la produzione rispettivamente di leucotrieni e di prostaglandine, svolgendo perciò attività antiallergiche e antinfiammatorie. L’apigenina svolge anche attività antiaggreganti piastriniche e spasmolitiche. I flavonoidi, poi, hanno proprietà benefiche sulla circolazione venosa e su quella periferica.

Triterpeni
Il taraxasterolo ha dimostrato attività antinfiammatoria nell’infiammazione indotta con TPA (12-O-tetradecanoilforbolo-13-acetato) nel topi. Inoltre, ha evidenziato una marcata inibizione della crescita dei tumori della pelle, indotti nei topi.

Tannini
I tannini hanno funzioni astringenti e antinfiammatorie sia nell’uso esterno che nell’assunzione orale.

Alcaloidi
Gli alcaloidi hanno proprietà ipotensivanti e leggermente antipiretiche. In particolare, l’achillea può diminuire il tempo di sanguinamento.

Achillea millefoglie e ricerca farmacologica di base

Azione antinfiammatoria
Gli estratti acquosi di Achillea millefoglie in animali da esperimento hanno evidenziato attività antinfiammatoria nell’edema della zampa indotto da lieviti e da carreginina.3
Nei topi, l’applicazione locale di un estratto metabolico delle parti aeree ha avuto deboli effetti antinfiammatori nell’edema dell’orecchio.4
La santamarina, un mattone sesquiterpenico, estratto dalla pianta fresca, ha mostrato moderate proprietà antinfiammatorie, inibendo solo debolmente la trascrizione del NF-kB (Nuclear Factor-kappa Beta), una proteina che regola la trascrizione dei mediatori infiammatori come le citochine e le chemiochine.5
Esperimenti su animali hanno rilevato che soggetti, non trattati preventivamente con azuleni, evidenziavano una vasta distruzione tissutale nelle zone di flogosi indotta, mentre i soggetti in terapia azulenica presentavano una netta tendenza alla necrosi ed evidenti processi ripartitivi di granulazione.

Azione antiossidante di Achillea millefoglie
Il canapule ha inibito la perossidi dei lipidi delle membrane indotta da ascoltato di Fe2+, come stabilito nei test di reazione dell’acido 2-tiobarbiturico. Il camazulene ha evidenziato un’inibizione della perossidi lipidica im modo dipendente dal tempo e dalla concentrazione, con una concentrazione inibitoria media di 18 mM.6

Azione antiemorragica
L’iniezione intravenosa dell’alcaloide achillea nel coniglio ha prodotto una diminuzione del 32% del tempo di sanguinamento, fornendo un supporto teorico all’uso della pianta come agente emostatico.7

Azione antifebbrile
La somministrazione orale di un estratto acquoso caldo delle parti aeree in conigli, alla dose di 25 e 55 g/kg di peso corporeo, ha ridotto la temperatura del corpo, mentre l’estratto etanolo non si è dimostrato attivo.8

Azione antibatterica e antifungina
La frazione volatile ha dimostrato efficaci proprietà antibatteriche e antifungine contro: Staphylococcus aureus, Streptococcus aemoliticus, Proteus vulgaris, Candida albicans.
Un estratto etanolico al 50% dei fiori ha inibito la crescita della Shigella dysenteriae e un estratto metabolico delle parti aeree quella dell’Helicobacter pilori in vitro.

Azione anticonvulsivante
Esperimenti sui topi hanno evidenziato attività anticonvulsivante nei confronti di convulsioni indotte da elettroshock e da corazolo, ma non hanno dimostrato uguale efficacia in convulsioni provocate da stricnina.9

Azione antiepatotossica
La somministrazione intraperitoneale di estratti acquosi, cloroformizzi o metanolici delle parti aeree ha ridotto, nei ratti, l’epatotossicità indotta da paracetamolo e da tetracloruro di carbonio.10

Azione antispasmodica
Estratti acquosi o metanolici della parti aeree di Achillea millefoglie hanno inibito le contrazioni dell’intestino tenue in modelli animali.11

Azione antivirale
Un estratto metanolitico al 50% di parti aeree, a una concentrazione del 10% nel mangime, ha inibito la transcriptasi inversa dell’HIV-1.12

Ricerca clinica su Achillea millefoglie

Epatite cronica
Estratti della pianta hanno dimostrato effetti epatoprotettivi nel trattamento dell’epatite in pazienti anziani.13
Gli estratti di Achillea hanno evidenziato proprietà coleriche.14

Gastropatia
Studi clinici in soggetti affetti da gastropatie hanno evidenziato una regressione dei fenomeni infiammatori dopo trattamento con azulene.
Estratti di Achillea millefoglie hanno dimostrato attività antispasmodiche soprattutto sulla muscolatura liscia dello stomaco e dell’utero.
La somministrazione di un estratto etanolico al 70% dei fiori di Achillea ha aumentato la secrezione gastrica del 178% in volontari sani.15

Tossicità

La somministrazione intraperitoneale di un estratto acquoso delle parti aeree della pianta in ratti ha evidenziato una dose letale (DL) media di 1.5 g/kg di peso corporeo. La somministrazione di un estratto acquoso delle sommità fiorite ha evidenziato una DL media maggiore di 1 g/kg di peso corporeo.

Indicazioni per Achillea millefoglie

Secondo l’uso tradizionale

  • Amenorrea
  • Dismenorrea
  • Menometrorragia
  • Congestione pelvica
  • Cistiti emorragica
  • Coliche intestinali
  • Emorragie
  • Emorroidi
  • Trombosi
  • Spasmi del tratto gastrointestinale
  • Disappetenza
  • Dispepsia
  • Atonia digestiva
  • Epatopatia
  • Ipertensione lieve
  • Febbre
  • Raffreddore
  • Insufficienza epatica

Uso esterno

  • Sanguinamenti
  • Emorroidi

Secondo la EBM (medicina basata su prove di efficacia, Evidence-based medicine)

  • Epatopatie
  • Gastropatie

Controindicazioni
Achillea è controindicata in gravidanza, dato l’uso tradizionale della pianta come emmenagogo.
Il tujone, un componente dell’olio essenziale della pianta, in grandi quantitativi è un componente tossico.
La pianta intera ne possiede piccoli quantitativi ed è poco probabile che produca tossicità nell’uomo. A causa della sua potenzialità come agente sportivo, si sconsiglia l’uso dell’olio essenziale di Achillea millefoglie in gravidanza.

Precauzioni d’uso
Allattamento: non ci sono dati disponibili.

Interazioni
L’uso concomitante di erbe contenenti tujone può aumentare il rischio di tossicità dato da questo chetone.
Le piante che contengono tujone sono: Salvia, Tanaceto, Tuja, Assenzio.
Si è rilevata un’ipersensibilità crociata con le Asteraceae/Compositae. Sebbene a oggi, ai dosaggi suggeriti, non siano state evidenziate interazioni con altri farmaci, in via teorica sono possibili interazioni con:

  • antiacidi: può diminuirne l’efficacia;
  • anticoagulanti: può aumentarne l’efficacia e gli effetti collaterali;
  • barbiturici: può prolungare il tempo del sonno indotto dai barbiturici;
  • bloccanti degli H2: a causa del potenziale aumento della secrezione acida dello stomaco, Achillea millefoglie può diluire l’effetto degli antiacidi e degli inibitori di pompa protonica.

Effetti collaterali
Nell’uso orale, l’assunzione di quantità superiori a quelle consigliate può causare effetti sedativi e diuretici.
Nell’uso esterno: dermatiti da contatto, arrossamenti cutanei, eritemi e reazioni sistemiche.
Achillea millefoglie può causare reazioni allergiche in individui sensibili alle Asteraceae/Compositae, quali Senecione, Crisantemo, Margherita, Calendula e molte altre erbe.

Caratteristiche energetiche

Signatura
Culpeper afferma che Achillea millefoglie è posta sotto la dominazione di Venere ed è per questo utile per curare i disturbi femminili.
La pianta si presenta nel suo sviluppo aereo con uno stelo molto forte e solido, ma facilmente sradicabile.
La sua caratteristica di favorire e rendere veloci tutti i processi richiama alla memoria ancora una volta Achille, il cui epiteto omerico, nella traduzione italiana di Vincenzo Monti, è “piè veloce”. Nessuno, infatti, era in grado di batterlo nella corsa, ma aveva un punto di debolezza nel tallone, unica zona non bagnata dall’acqua che lo aveva reso, per dono sacro, invulnerabile.
Il mito, in questo senso, ci conferma il rapporto della pianta con l’elemento acqua da una lato e l’elemento terra dall’altro.

Natura: Tiepida – Fresca

Sapore: leggermente dolce e piccante – Amaro

Loggia energetica: Terra – Acqua – Legno

Azione energetica

  • Tonifica il qi di Stomaco e Milza: digestione lenta, gonfiore addominale, inappetenza, stati di affaticamento, amenorrea, oligomenorrea, emorroidi, anemia, sanguinamenti, emorragie.
  • Tonifica il qi di Rene: amenorrea da traumi psichici, cistiti, oliguria.
  • Muove il qi e risolve la compressione di qi di Fegato: dolori mestruali, malinconia, costipazione, palpitazioni, ipertensione.
  • Muove il sangue: emorroidi, vene varicose, flebiti, trombosi.
  • Diaforetica, libera l’esterno: febbre, febbre eruttiva, influenza, sinusiti, rinite, bronchite.

Meridiani: Milza – Fegato – Rene – chong mairen mai.

Millefoglio BIO
Aiuta la digestione e regola la motilità gastrointestinale.
Eliminazione dei gas, funzionalità della circolazione venosa e contrasto dei disturbi mestruali.
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Millefoglio BIO
5/stars
Mi ha portato grande sollievo: prodotto fantastico che non conoscevo

Conclusioni

Tropismo:

  • Apparato gastroenterico
  • Apparato urogenitale
  • Apparato cardiocircolatorio

Riteniamo che Achillea millefoglie sia indicata:

  • nei disturbi mestruali, non tanto per un meccanismo ormoni-simile, quanto per la sua azione antispastica e la capacità di regolare e riattivare la circolazione, decongestionando le pelvi;
  • nella sindrome emorroidale, soprattutto se accompagnata da sanguinamento;
  • nell’atonia digestiva, anche dove è concomitante un’insufficienza epatica;
  • nelle epatopatie tossiche.

Sull’apparato urogenitale presenta un duplice meccanismo di azione: attiva l’emostasi da un lato, e sblocca situazioni di stasi dall’altro. Possiamo ipotizzare che il fitocomplesso eserciti la sua azione a seconda della situazione patologica che incontra nell’individuo. Difficilmente viene usata da sola, mentre è largamente utilizzata con azione sinergica ad altre piante per i disturbi sopra elencati.

Per uso esterno, l’Achillea millefoglie polverizzata e ammollata in acqua bollente viene usata sotto forma di impiastro da applicare a caldo nella zona epatogastrica, con azione riattivante della digestione e decongestionante epatica. Indicazione questa che troviamo anche nei consigli dell’abate Kneipp.
Sempre per uso esterno, l’Achillea millefoglie resa poltiglia aiuta a risolvere le emorragie nasali e gengivali, secondo l’uso tradizionale.

Energeticamente viene classificata da alcuni autori come calda, mentre per altri sarebbe fredda. Pensiamo sia corretto, invece, attribuirle una doppia natura fresca e tiepida, con azione di riequilibrio.
Per questo risulta utile sia nei sanguinamenti, ove esercita un’azione astringente, sia nelle stasi, ove presenta, invece, un’azione mobilizzante.

Energeticamente, Achillea millefoglie è indicata in caso di: dismenorrea; digestione lenta, gonfiore addominale e inappetenza; emorroidi, flebiti e vene varicose; ipertensione e iperipessia.


Bibliografia

    1. Hedley, Christopher. Yarrow – A Monograph: Achillea millefolium L. European Journal of Herbal Medicine 1996, 2:14-18
    2. Orav, A., E. Arak, and A. Raal. 2006. Phyto-chemical analysis of the essential oil of Achilleamillefolium L. from various European countries.Natural Products Research 20:1082–1088.
    3. Arthur S. Goldberg et Al. Isolation of the Anti-Inflammatory Principles from Achillea millefolium (Compositae), Department of Pharmacology, Mount Sinai School of Medicine of the City University of New York, New York, NY 10029
    4. Ken Yasukawa et Al. Inhibitory effect of the methanol extracts from compositae plants on 12‐O‐tetradecanoylphorbol‐13‐acetate‐induced ear oedema in mice, Phytotherapie Research, 1998
    5. G. Lyss at Al, A sesquiterpene and sesquiterpene lactones from the Achillea millefolium group possess antiinflammatory properties but do not inhibit the transcription factor NF-κB. Pharmaceutical and Pharmacological Letters, 2000.
    6. Blumenthal M, Goldberg A, Brinckmann J. editors. Herbal medicine Expanded Commission E monographs: The American Botanical Council. Austin, Texas 2000
    7. Miller FM, Chow LM. Alkaloids of Achillea millefolium LI Isolation and Characterization of Achilleine, Journal of the American Chemical Society, 1954 – ACS Publications
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    9. Athanassova SS, Roussinov K, Pharmacological studies of Bulgarian plants with a view to their anticonvulsive effect. BMC Complement Altern Med. 2015; 15: 136.
    10. Gadgoli C. Mishra SH. Preliminary screening of Achillea millefolium, Cichorium intybus and Capparis spinosa for antihepatotoxic activity, Medicine, Biology Journal of ethnopharmacology 2014
    11. Hoerhammer L. Flavone concentration of medicinal plants with regard to their spasmolytic action. Congres Scientifica Farmacia, Conference communication 21st 1962
    12. Newal CA, Andersen LA, Philopson JD. Herbal Medicines: A guide for Health-care Professionals. London, The Pharmaceutical Press 1996
    13. Harnic TP. The use of preparations of plant origin in treating and rehabilitating elderly patients with cronic hepatitis. Like Sprava 1999

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