Naturopatia: perché è preferibile che il naturopata sia un medico o un farmacista

La Naturopatia (o medicina naturopatica) può essere intesa come l’insieme delle filosofie che identificano nella Natura l’unico e fondamentale riferimento.

Il termine “naturopatia” fu coniato nel 1895 dallo statunitense John Scheel, medico a New York: non è chiaro se il termine sia derivato da Nature’s Path (sentiero della natura da cui, in seguito, Naturopathy) oppure da Nature associata al greco pathos (simpatia, empatia, sentimento, sofferenza), cioè “empatia con la natura”.

“La Natura è al di sopra di tutto, madre e maestra, colei che risana e che guarisce e l’uomo e la natura sono indissolubilmente interagenti per perseguire uno stato di salute”.

I principi della Naturopatia

Secondo la Naturopatia, l’individuo sano e colui che concentra e sfrutta tutte le risorse a sua disposizione per mantenere inalterato il suo proprio equilibrio, che conosce i processi di guarigione ed e consapevole dei benefici indotti dalla cooperazione tra spirito, corpo e ambiente.

È grazie a questa sua piena consapevolezza che l’individuo, adottando uno stile di vita sano, riesce a mantenere dinamico questo equilibrio e, per stile di vita sano, è da intendersi una sana e personale alimentazione, un’appropriata attività fisica e un adeguato comportamento verso se stessi e gli altri (incluso l’avere vita relazionale, per una crescita costante sia personale che spirituale).

La naturopatia non si pone così come sostituto della medicina allopatica ma ne è strumento complementare, in un’ottica secondo cui l’approccio alla malattia può comportare diversi interventi che agiscono in sinergia: è in fondo uno stile di vita, sia per il naturopata che per le persone che vorranno essere guidate da questa figura, in un contesto multi-disciplinare che utilizza diversi metodi naturali.

Chi è il naturopata

Il naturopata – termine derivato da naturopatia – è colui che utilizza tecniche non invasive e soluzioni naturali che stimolano le capacità reattive dell’organismo e che si occupa del benessere della persona, considerandola integrata nella sua dimensione familiare, sociale e ambientale.

Si colloca quindi nelle aree non mediche della salute: non deve avere finalità diagnostiche e terapeutiche ma deve riuscire a stimolare le capacità degli individui a raggiungere uno stato globale di benessere.

È un operatore del benessere, della prevenzione, dell’educazione e promozione alla salute individuale, sociale ed ambientale; ha un approccio sistemico all’individuo nelle sue manifestazioni psico-fisico-energetiche, nel rispetto delle leggi della Natura.

È importante ricordare che in molti paesi, tra i quali l’Italia, il titolo di naturopata non ha nessun riconoscimento legale.
Sarebbe dovuto rientrare nell’ambito della legge 4/2013 in merito alle professioni non organizzate in ordini o collegio, ma il Ministero di Giustizia in accordo con altri Ministeri, tra cui quello della Salute, ha ben chiarito che la figura del Naturopata (e conseguentemente la naturopatia) non rientra in questa legge. Esistono solo alcune leggi regionali, come in Lombardia e in Toscana.

Ma, oltre a pratiche quali l’iridiologia, la cromoterapia, la riflessologia ed altre, il naturopata, sulla scia della medicina tradizionale, si vuole anche esperto in fitoterapia e, qui, a nostro parere, è bene fare attenzione …

Prima di scegliere, fai attenzione a …

A nostro avviso, se le piante (o molte di queste) vengono chiamate ‘droghe’ e rientrano a giusto titolo nella farmacopea, c’è un perché: raramente il loro impiego è privo di effetti e, aspetto molto importante, potrebbero anche avere interazioni con trattamenti allopatici in essere.

Quindi, ecco i nostri suggerimenti.

  • Il naturopata potrebbe avere degli studi alle spalle ma… non necessariamente, e certo non di farmacologia o medicina. Alcuni medici e alcuni farmacisti praticano la naturopatia: perché non affidarsi a chi ha una vera competenza a 360°? Diversamente, assicurati che abbia ricevuto una formazione seria (minimo 3 anni, non improbabili corsi on line di 3 mesi…) e che la scuola frequentata si sia adeguata alle direttive dell’OMS (organizzazione mondiale della salute).
  • La naturopatia è implicitamente basata sull’assunzione “naturale = sicuro.” Questa idea è chiaramente errata e fuorviante: non tutti i trattamenti usati dai naturopati sono totalmente naturali e pochissimi sono completamente privi di rischi. Fai attenzione e… vedi sopra.
  • Molti naturopati sconsigliano ai loro pazienti terapie tradizionali, come vaccini o antibiotici: non fidarti, MAI.
  • Diffida anche dei naturopati che credono di poter curare qualsiasi malattia e diffida anche di molte delle affermazioni che puoi trovare su Internet (e/o altrove) sui benefici della naturopatia. Esistono dei siti accreditati a cui far riferimento: accertati della serietà delle fonti.
  • Se i rischi diretti della naturopatia dipendono, ovviamente, dai metodi impiegati (e in alcuni casi possono essere importanti), i rischi indiretti possono essere anche più seri e sono principalmente dovuti al sostituire con pratiche naturopatiche le terapie della medicina convenzionale, soprattutto nel caso di malattie gravi.

Il naturopata professionista quindi NON cura nessuno, né si prende la responsabilità di affermare che ogni malattia sia curabile con il sistema da lui proposto: ricorda che la naturopatia non deve essere utilizzata come metodo di cura bensì come misura di prevenzione, di mantenimento e di supporto della salute.

Probabilmente questo articolo ci alienerà le simpatie di molti ma… in tutta coscienza, noi che ci occupiamo di fitoterapia, in caso di dubbi, ci rivolgiamo al nostro dottor Francesco Mandò Tacconi, farmacista e naturopata, oltre che grande esperto di fitoterapia.

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