Mangiare cardi… ma che idea! E il cardo mariano?

Gli asini e i lama hanno la straordinaria capacità di mangiare i cardi, anche apprezzandoli molto.

Immaginate le migliaia di spine che si piantano nelle labbra, nelle gengive, sulla lingua… che si incastrano tra i denti quando mordono avidamente un cardo adulto! Il dolore, il sangue che scorre… che orrore!

Anche i pony le pecore mangiano i cardi, ma si accontentano dei giovani germogli, ancora (relativamente) morbidi e poco pericolosi.

Tuttavia questi animali non sono stupidi o autolesionisti: se mangiano i cardi è semplicemente perché queste piante hanno qualità nutrizionali e medicinali eccezionali. E anche voi potrete approfittarne, a condizione di scegliere bene i cardi e di prepararli correttamente: vediamo come.

Nel cardo tutto è buono

Esistono molte varietà di cardo, e le confondiamo allegramente con il pretesto che tutti hanno foglie verdi, seghettate, che terminano con spine crudeli. Ma fate una passeggiata in un campo, in prossimità di aree agricole, e noterete un cardo con foglie verdi venate di bianco latte. Queste striature bianche, pensate un po’, sono state lasciate dal latte che fluiva dal seno della Vergine Maria, fermatasi nei pressi di un cardo quando fuggiva in Egitto per allattare il bambin Gesù braccato dal re Erode che, per eliminare un rivale, aveva organizzato un pogrom di infanti di sesso maschile… la strage degli Innocenti.

Almeno questo è ciò che gli antichi raccontano, ed è per questo motivo che lo hanno chiamato cardo mariano: il cardo di Maria.

Il cardo mariano (Silybum marianum) è una pianta erbacea biennale della famiglia delle Asteracee, così chiamata per le foglie a forma di stella (aster significa stella in latino), cui appartiene anche il carciofo. E,  come per il carciofo, troverete nel cardo mariano adulto (dietro la barriera spinosa) un cuore tenero e delizioso. Se si riesce ad afferrare le foglie con i guanti e a tagliarle con un coltello ben affilato, vi basterà poi rimuovere le spine per cucinarle come bietole: sono deliziose con una salsa bianca o stufate. Il giovane cardo mariano poi non ha ancora il cuore, ma le sue foglie sono così tenere che si possono mangiare in insalata o cotte come spinaci. Gli steli fioriti invece possono essere bolliti come gli asparagi.

Non sorprende che il cardo mariano sia stato a lungo coltivata negli orti e non avvelenato al Round-Up (erbicida della Monsanto) come invece accade oggi.

Nel ventesimo secolo il cardo mariano svela i suoi segreti medicinali

Il cardo mariano era un alimento ricercato, ma era usato anche per le sue proprietà medicinali dai Greci, che avevano notato i suoi poteri contro le malattie del fegato, quelli che i medici chiamano i “problemi epatici”.
Lo storico Plinio il Vecchio consigliava di consumarne il succo mescolato con miele per rimuovere l’eccesso di bile.
Ma il principio attivo del cardo mariano fu scoperto solo nel 1968: la silimarina. Si tratta di una miscela di sostanze terapeutiche la cui componente principale è la silibinina, e viene estratta dai semi maturi di cardo mariano.
La silimarina è molto efficace contro:

  • le epatiti (infiammazione del fegato),
  • la cirrosi (distruzione del fegato spesso causata dall’alcol),
  • i calcoli biliari,
  • l’ittero
  • e le intossicazioni da farmaci.

È anche in grado di proteggere il fegato contro l’aggressione di prodotti chimici, e dovrebbe essere assunta regolarmente da persone che vi lavorano a stretto contatto  (vernici, lavaggio a secco, solventi, farmaci).
Per darvi un’idea della sua potenza, è un derivato della silimarina derivato dai semi di cardo mariano che viene iniettato dai medici alle persone che si sono intossicate per aver mangiare funghi velenosi (e di solito fatali) come l’Amanita phalloides!
Si può davvero parlare di un dono del cielo fatto agli uomini, che continua a crescere nei giardini, nei sentieri… ovunque lo si lasci in pace.
Allora, abbiate pietà quando ne incontrate:  ricordate che i cardi non sono lì per caso, e non per infastidirvi o  pungervi. Sono potenzialmente del cibo e dei medicinali, che un giorno potrebbero salvarvi la vita.

Rispettate il cardo mariano: assaporatelo, gustatelo, ma non distruggetelo per ignoranza.

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