L’Ibisco (Hibiscus sabdariffa) e le sue virtù

Ibisco è famoso sia per la sua bellezza che per i suoi numerosi benefici

Ibisco (dal greco hibískos) è una pianta annuale dai bellissimi fiori rosa, bianchi, rossi o arancioni. Ne esistono più di 300 specie diverse.

Da dove viene l’Ibisco?

Della grande famiglia delle Malvaceae, cugino della malva e dell’altea, Ibisco è noto fin dall’antichità, sia per il suo carattere ornamentale che per i suoi fiori e frutti commestibili.
Alcune specie sono state successivamente introdotte in America dai colonizzatori.
È il fiore nazionale della Corea del Sud e della Malesia.

Stiamo parlando di arbusti che possono crescere fino a cinque metri di altezza e altrettanti di larghezza.
Le foglie sono alterne, semplici, ovali o lanceolate, con margini dentati o ondulati.
I fiori, generalmente a simmetria centrale (attinomorfi), sono isolati o raggruppati in infiorescenze, monocromatici o bicolori, e vengono attorcigliati prima di aprirsi completamente, come un grande ombrello su un cuore viola pieno di tesori.
I frutti sono capsule che si aprono a maturità per rilasciare i semi, spesso pelosetti.

Le due specie più comunemente coltivate in Europa sono l’Hibiscus rosa-sinensis (l’ibisco rosa cinese o “fiore delle belle dame”) e l’Hibiscus syriacus  (l’althea o “ketmia”).

Ma la specie di Ibisco dalle tanto decantate virtù è l’Hibiscus sabdariffa.
Erbaceo o cespuglioso a seconda dell’umore, questo arbusto affonda le sue radici nelle regioni tropicali della Guinea (da cui il soprannome “acetosa di Guinea”) e del Senegal (la cui bevanda tradizionale è il Bissap, a base di Ibisco ), per diffondersi poi nel resto dell’Africa occidentale.
È conosciuto anche in Egitto, Sudan, Africa centrale (il karakandji o tè rosa dell’Abissinia), Camerun (il foléré), Messico (dove è chiamato “flor de Jamaica”), Martinica, Guadalupa oltre che nel Sud-Est asiatico in Thailandia e Cina. Ama molto il sole e il caldo.

Il karkadè – a volte scritto “carcadet” – è la bevanda ottenuta dai suoi fiori rossi, di colore appunto rosso scuro e dal sapore acidulo che ricorda i mirtilli rossi. Non contiene caffeina e il suo sapore agrodolce lo rende il sostituto ideale di un succo di frutta o di una bevanda zuccherata. Può essere servito sia come un delizioso infuso caldo che freddo (come un tè).

Ibisco è utilizzato nella medicina tradizionale (anche Ayurvedica) come fonte di polifenoli dalle proprietà antiossidanti e toniche.

Le virtù dell’ibisco

Uno studio recente ha dimostrato il ruolo dell’ibisco e dei polifenoli nel metabolismo degli acidi grassi per contrastare gli effetti dello stress ossidativo.
Alla dose di 1,5 g di infuso di fiori al giorno, l’ibisco aiuta anche a rivitalizzare l’organismo, a ritrovare l’energia e ad evitare la stanchezza. Grazie alle sue proprietà diuretiche l’ibisco favorisce l’eliminazione dell’acqua dai reni e, in infusione, previene la formazione di calcoli renali.
Grazie alle sue proprietà antibatteriche e antimicotiche, è una bevanda utile per evitare le infezioni urinarie.

Ibisco sabdariffa ci invita dunque a raccogliere i suoi fiori, ricchi di antocianine, flavonoidi, fitosteroli e polisaccaridi, da far essiccare ed impiegare in deliziose tisane.

In breve, Ibisco:

  • Abbassa la pressione sanguigna
    È stato dimostrato che il tè di ibisco agisce come diuretico naturale, aumentando sia la minzione che i movimenti intestinali. Quando l’acqua lascia il corpo, assorbe sodio, che è uno dei meccanismi di riduzione della pressione sanguigna.
  • Supporta il sistema immunitario:
    • Partecipa alla produzione di globuli bianchi: l’ibisco è estremamente ricco di vitamina C, essenziale per la produzione di globuli bianchi. I globuli bianchi hanno una funzione cruciale nell’organismo, in quanto sono responsabili della lotta contro gli agenti patogeni e le infezioni.
    • Rallenta la crescita delle cellule cancerose: è ricco di antociani, potenti antiossidanti che sembrano promuovere l’apoptosi, la morte di alcune cellule maligne.
    • Ha proprietà antimicotiche: inibisce la formazione di Candida albicans. La Candida albicans è un tipo di lievito che si trova normalmente in piccole quantità sulla pelle, o nella bocca, nell’intestino o nella flora vaginale in circa il 15-60% della popolazione. La crescita eccessiva di Candida albicans, tuttavia, può diventare problematica in generale ed è legata a molte patologie dell’apparato digerente e della pelle.
  • Favorisce la perdita di peso
    Bere un’infusione di ibisco almeno una volta al giorno (meglio sarebbe più tazze al giorno…) può aiutare a combattere l’insulino resistenza, un marcatore comune del pre-diabete e di varie altre condizioni.
  • Rallenta l’invecchiamento dei tessuti
    Il tè all’ibisco è ricco di antiossidanti (vitamina C, antociani e glucoside di quercetina) che lo rendono estremamente utile per combattere lo stress ossidativo nell’organismo. Lo stress ossidativo si verifica quando i radicali liberi invadono il corpo e l’organismo non ha abbastanza antiossidanti per combatterli. I danni provocati dai radicali liberi possono contribuire a molti problemi di salute, dall’invecchiamento della pelle e delle articolazioni a condizioni degenerative più gravi.

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Equilibrio del peso corporeo, drenaggio dei liquidi, funzionalità delle vie urinarie, digestivo.

I fiori di Ibisco e le foglie di Frassino favoriscono il drenaggio dei liquidi, la funzionalità delle vie urinarie e la regolarità del transito intestinale. Foglie di Ribes nero per il drenaggio dei liquidi e la funzionalità delle vie urinarie. Foglie di Tè verde per il drenaggio dei liquidi, l'equilibrio del peso corporeo, la normale funzionalità intestinale e con azione tonica (stanchezza fisica, mentale). Foglie di Tarassaco per il drenaggio dei liquidi e la funzionalità delle vie urinarie. Semi di Guaranà per un'azione tonica (stanchezza fisica, mentale), favoriscono lo stimolo del metabolismo, il metabolismo dei lipidi e l'equilibrio del peso corporeo.

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5/stars
Ottimo preparato e dal sapore molto gradevole.

Ma vediamo il parere della scienza su Ibisco…

Riduzione della pressione sanguigna

Diversi studi suggeriscono che Ibisco riduce la pressione sanguigna in modo molto efficace, anche nelle persone con problemi di salute che aumentano il rischio di pressione alta.

Uno studio del 2013 ha rilevato che il tè di ibisco è utilizzato in una dozzina di Paesi come trattamento naturale per l’ipertensione arteriosa, senza alcuna evidenza di effetti collaterali dannosi, fatta eccezione per il consumo eccessivo.1 Altri studi sono giunti alla stessa conclusione e hanno confermato l’idea che l’ibisco possa abbassare la pressione sanguigna nei soggetti a rischio di ipertensione o con ipertensione lieve.2, 3

Un dato importante è come questi risultati siano confermati anche nei soggetti con diabete: uno studio ha rilevato che dopo sole 4 settimane i partecipanti diabetici avevano una pressione sanguigna più bassa grazia al consumo quotidiano di infuso di ibisco.
La dose giornaliera raccomandata è di 3 bicchieri. 4, 5

Un altro studio ha rilevato che l’infusione di ibisco può essere addirittura più efficace dell’idroclorotiazide, un farmaco ampiamente utilizzato per l’ipertensione, senza lo svantaggio di causare squilibri elettrolitici.6

Ibisco aiuta il mantenimento di buoni livelli di colesterolo e trigliceridi

Ibisco può aiutare i soggetti affetti da dislipidemia a bilanciare meglio i livelli di colesterolo e trigliceridi, due fattori di rischio per la sindrome metabolica, un insieme di sintomi che possono avere effetti particolarmente dannosi sulla salute.
Uno studio ha dimostrato che l’estratto di ibisco è un ottimo rimedio naturale per ridurre il colesterolo e i trigliceridi in individui con sindrome metabolica.7

Come per la pressione arteriosa, gli effetti dell’ibisco sui lipidi del sangue sono rilevanti anche per i soggetti affetti da diabete: uno studio del 2009 ha rilevato un aumento del colesterolo buono HDL e una riduzione del colesterolo cattivo LDL e dei trigliceridi nei pazienti diabetici grazie all’assunzione di tè di ibisco due volte al giorno.8

Prevenzione dello stress ossidativo

Ibisco è ricco di antiossidanti che combattono lo stress ossidativocausato dai radicali liberi. Ciò grazie alle antocianine presenti nella pianta, i pigmenti naturali che conferiscono al fiore il suo colore rosso vivo.9

Uno studio ha rilevato che l’ibisco aumenta il carico di antiossidanti nel sangue e riduce la quantità di composti che contribuiscono allo stress ossidativo. Poiché i partecipanti presentavano elevate quantità di acido ippurico, i ricercatori hanno concluso che i polifenoli dell’ibisco erano stati elaborati dal microbiota intestinale.10

Prevenzione di alcuni tipi di cancro

Ibisco è sempre più studiato in relazione ai suoi effetti sul cancro.
Uno studio di laboratorio ha rilevato che l’estratto di ibisco può uccidere le cellule leucemiche.11, 12 I meccanismi alla base di questo effetto non sono ancora noti, ma i risultati sono promettenti.

Risultati simili sono stati riscontrati in relazione al cancro allo stomaco.13

Riduzione dell’obesità e dei rischi ad essa associati

Gli antiossidanti presenti nell’ibisco proteggono le cellule, ma altri composti di questa pianta possono anche favorire la perdita di peso e ridurre al minimo i problemi di salute associati a sovrappeso e obesità.14

Diversi studi hanno rilevato un legame tra l’infuso di ibisco e un metabolismo più veloce: l’estratto di ibisco può persino diminuire l’assorbimento di amido e saccarosio dopo un pasto.15, 16

De resto, bere tè all’ibisco almeno una volta al giorno può aiutare a combattere l’insulino resistenza (un segno comune di pre-diabete) e, del resto, questa infusione può contribuire a mantenere sani livelli di zucchero nel sangue nei soggetti affetti da diabete.17

Un’altra malattia legata all’obesità è la malattia del fegato grasso non alcolica: un eccesso di grasso nel fegato non legato al consumo di alcol. Alcuni studi hanno suggerito che l’ibisco è utile per la salute del fegato, in quanto previene l’accumulo di grasso che può portare a cirrosi, cancro al fegato e insufficienza epatocellulare.18, 19

Ibisco antidepressivo naturale

L’ibisco è uno dei rimedi naturali per la depressione, in grado di combatterne alcuni segni come la stanchezza, la disperazione, la mancanza di motivazione, ecc.
Si tratta di un nuovo campo di ricerca, ma alcuni studi hanno dimostrato che alcuni bio-flavonoidi presenti nel fiore di ibisco possono essere in grado di combattere la depressione.20, 21

Rimedio per l’infezione da stafilococco

Gli estratti di fiori di Hibiscus rosa sinensis, la pianta che troviamo più spesso nei nostri giardini, hanno proprietà antibatteriche, soprattutto contro lo stafilococco aureo.22

Prevenzione dei calcoli renali

Poiché Ibisco è diuretico, viene studiato in relazione al sistema renale e urinario ed è stato rilevato che può ridurre la comparsa di composti coinvolti nella formazione di calcoli renali.23

Effetti collaterali e controindicazioni Ibisco

Il tè di ibisco è dannoso per il fegato se assunto in quantità molto elevate. Tuttavia la sua tossicità si manifesta a dosi tali impossibili da raggiungere, consumandolo in infusione.24 In genere si consigliano dalle 3 alle 8 tazze, da 225 ml al giorno.
È sconsigliato per le donne in gravidanza in quanto è emmenagogo (può indurre il ciclo mestruale) e in generale, se ne sconsiglia il consumo anche durante l’allattamento.

Curiosità

Curiosità

L’impiego di Ibisco (Hibiscus sabdariffa) risale al 4000 a.C. Introdotto in America e in India nel XVII secolo, veniva consumato come… verdura!
Nel 1936 i soldati italiani lo bevvero durante la guerra d’Abissinia per proteggersi dai germi e, notandone i benefici, ne introdussero il consumo in Europa.
Da allora, molte altre sue virtù sono state scoperte.

Referenze

  1. Hopkins AL, Lamm MG, Funk JL, Ritenbaugh C. Hibiscus sabdariffa L. in the treatment of hypertension and hyperlipidemia: a comprehensive review of animal and human studies. Fitoterapia. 2013 Mar;85:84-94. doi: 10.1016/j.fitote.2013.01.003. Epub 2013 Jan 17. PMID: 23333908; PMCID: PMC3593772.
  2. McKay DL, Chen CY, Saltzman E, Blumberg JB. Hibiscus sabdariffa L. tea (tisane) lowers blood pressure in prehypertensive and mildly hypertensive adults. J Nutr. 2010 Feb;140(2):298-303. doi: 10.3945/jn.109.115097. Epub 2009 Dec 16. PMID: 20018807.
  3. Serban C, Sahebkar A, Ursoniu S, Andrica F, Banach M. Effect of sour tea (Hibiscus sabdariffa L.) on arterial hypertension: a systematic review and meta-analysis of randomized controlled trials. J Hypertens. 2015 Jun;33(6):1119-27. doi: 10.1097/HJH.0000000000000585. PMID: 25875025.
  4. Mozaffari-Khosravi H, Jalali-Khanabadi BA, Afkhami-Ardekani M, Fatehi F, Noori-Shadkam M. The effects of sour tea (Hibiscus sabdariffa) on hypertension in patients with type II diabetes. J Hum Hypertens. 2009 Jan;23(1):48-54. doi: 10.1038/jhh.2008.100. Epub 2008 Aug 7. PMID: 18685605.
  5. Mozaffari-Khosravi H, Ahadi Z, Barzegar K. The effect of green tea and sour tea on blood pressure of patients with type 2 diabetes: a randomized clinical trial. J Diet Suppl. 2013 Jun;10(2):105-15. doi: 10.3109/19390211.2013.790333. PMID: 23725524.
  6. Effect of Hibiscus sabdariffaon blood pressure and electrolyte profile of mild to moderate hypertensive Nigerians: A comparative study with hydrochlorothiazide, Nwachukwu D C, Aneke E, Nwachukwu N Z, Obika LFO, Nwagha U I, Eze A A, 2015 | Volume: 18 | Issue Number: 6 | Page: 762-770
  7. Gurrola-Díaz CM, García-López PM, Sánchez-Enríquez S, Troyo-Sanromán R, Andrade-González I, Gómez-Leyva JF. Effects of Hibiscus sabdariffa extract powder and preventive treatment (diet) on the lipid profiles of patients with metabolic syndrome (MeSy). Phytomedicine. 2010 Jun;17(7):500-5. doi: 10.1016/j.phymed.2009.10.014. Epub 2009 Dec 3. PMID: 19962289.
  8. Mozaffari-Khosravi H, Jalali-Khanabadi BA, Afkhami-Ardekani M, Fatehi F. Effects of sour tea (Hibiscus sabdariffa) on lipid profile and lipoproteins in patients with type II diabetes. J Altern Complement Med. 2009 Aug;15(8):899-903. doi: 10.1089/acm.2008.0540. PMID: 19678781.
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