Hygge: la felicità alla danese in sei precetti

Per essere felici, infiliamoci spessi calzettoni e rilassiamoci a lume di candela. Questa è la ricetta hygge: l’arte del vivere bene danese. E funziona!
Ecco un nuovo mantra per le buone risoluzioni  2017: aggiungiamo un po’ di hygge nel nostro quotidiano. Bene: ma che cosa significa «hygge»?

Sappiate, per cominciare, che la parola danese si pronuncia “hou-ga”, e non abbiamo alcun equivalente in italiano. Normale, il concetto di hygge è un’esclusiva creazione danese. La traduzione che più si avvicina potrebbe essere “accogliente” o “caldo”, a quanto dice Meik Wiking, che ha pubblicato un libro sul tema.

Piccoli piaceri che il denaro non può comprare

“Hygge è un concetto che rappresenta tutti quei piccoli momenti di felicità che il denaro non può comprare. Ad esempio, la sensazione di essere al caldo sotto una trapunta mentre fuori piove a dirotto, o il benessere nell’assaporare una cioccolata calda guardando un tramonto. Insomma, le piccole cose che fanno tutti.”
Questa è la definizione proposta dall’Istituto per la Ricerca sulla felicità di Copenhagen (esiste): infatti la Danimarca (è noto) è al primo posto nella classifica della “sensazione di felicità” provata dagli abitanti di un paese nel mondo. L’Italia si nasconde dopo il sessantesimo posto… quindi, a priori, abbiamo tutto da guadagnare. Buone notizie: non occorre mollare tutto per la Danimarca: l’hygge si importa e si può coltivare meravigliosamente fuori dalla sua terra d’origine.
Ed ecco le regole fondamentali per uno stile di vita hygge di successo.

1. Fuori le candele!

Questo è il precetto di base. E non si parla di accendere una candelina piccola piccola, da nulla, triste e isolata. Si tratta di accenderne decine, e in ogni stanza della casa, insiste Meik Wiking. In Danimarca si accendono candele anche in ufficio e nella aule scolastiche. Ogni anno un danese consuma circa sei chili di cera di candela: è enorme, ma è lo strumento hygge per eccellenza.

Il must? Spegnere le luci artificiali e godere dell’illuminazione delle candele, ad esempio per il tempo della cena. L’atmosfera è più calda, più morbida e quindi più propizia al benessere. L’illuminazione è di fondamentale importanza per i danesi, che rifuggono da luci al neon, LED e altre lampadine abbaglianti, cercando costantemente la luce soffusa. Del resto sono maestri nel creare lampade che diffondono la luce di modo sommesso, come le famose PH o Klint.

2. Bere caldo

L’hygge vive con una bevanda calda in mano. È così: può essere una tazza di tè, una cioccolata calda, un vin-brûlè, e, soprattutto, un buon caffè: quasi una religione in Danimarca. Gli appassionati di serie TV danesi, come The Killing o Borgen lo possono confermare: in ogni scena l’eroe si porta dietro una tazza di caffè. I danesi sono i quarti bevitori di caffè al mondo. Si parla quindi di kaffehygge, visto che i due sono indissociabili. Il motto del sito kaffehygge.dk? “Vivi oggi come se domani non vi fosse caffè.” Sai cosa devi fare….

3. Mangiare senza sensi di colpa

Torte e dolci sono parte integrante dello stile di vita hygge, con la loro dose di “conforto”. La forza dei danesi? Il consumo di hygge cakes, cioè di torte fatte in casa, ma senza sentirsi in colpa. Il segreto della felicità è forse consentirsi dolcezza senza pensare troppo alle calorie, senza pensare se vi si abbia… “diritto” o meno.

4. Disconnettersi al 100%

L’idea è quella di vivere pienamente il momento presente. Fuori questione quindi di rispondere a e-mail, pubblicare su Instagram o twittare. Anche solo per un “momento”, ma si tagliano fuori computer, tablet e cellulari, drasticamente. Perchè dobbiamo godere di momenti che non subiscano alcuna distrazione esterna: è un ritorno all’autenticità, al piacere delle cose semplici. I danesi spengono i loro cellulare senza mai lamentarsi.

5. Vestirsi hygge

Il capo iconico di abbigliamento hygge è tanto primordiale in Danimarca quanto insignificante in Italia: è il calzino. Ma non il piccolo calzino di cotone… no, la vera calza di lana e cashmere, quella che sale fino al ginocchio e viene indossata in casa. Per completare l’outfit, è necessario un pantalone morbido, tipo pigiama di flanella o, meglio, leggings in cashmere. Sopra, il concetto è stratificazione: canotta, t-shirt, sweater, e divertirsi a vestirsi e svestirsi (sempre con una tazza di caffè fumante in mano, ovviamente). L’hygge ha poi una sua hit vestimentaria e, al primo posto, il maglione di lana bianco con grandi fiocchi neri indossato da Sarah Lund, l’eroina di The Killing. Questa pezzo, semplice, più hygge che hygge non si può, è conteso in tutto il mondo: il sito del marchio, gudrungudrun.com, è regolarmente in rottura di stock!

6. Adattare la decorazione interna

All’interno di ogni casa danese si trova un piccolo angolo dedicato hygge. Può essere una poltrona isolato, il davanzale della finestra decorato con caldi cuscini, un divanetto accogliente … Da cosa si riconosce questo angolo hygge? Dai suoi accessori. Nessun angolo hygge sarà senza (finte) pelli di animali (menzione speciale per la pelle di pecora firmata Ikea), cuscini e soffici coperte avvolgenti.
«Il mio angolo hygge è il davanzale nel mio salotto, spiega Meik Wiking. Regolarmente mi sdraio, con una tazza di caffè, e guardo il tramonto. Questo è il mio momento hygge.»
A ciascuno il suo!

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