Bacopa monnieri: la pianta del cervello in medicina Ayurvedica

Utilizzata da migliaia di anni come tonico naturale, Bacopa monnieri è una pianta famosa in medicina Ayurvedica per la sua benefica attività a livello cerebrale.

Bacopa monnieri è il nome scientifico dell’issopo d’acqua,  pianta utilizzata da migliaia di anni in India nella medicina tradizionale Ayurvedica, chiamata Brahmi.

Pianta perenne e strisciante originaria delle zone umide dell’India meridionale e orientale, Australia, Europa, Africa, Asia e Nord e Sud America, Bacopa monnieri appartiene alla famiglia delle scrofulariaceae.

È una piantina con foglie spesse e carnose, dai piccoli fiorellini bianchi che sbocciano tra aprile e settembre. Si sviluppa sino a 20 centimetri di altezza e il suo fusto resta sotto il livello del acqua, mentre le foglie e i fiori  al di sopra. Infatti ama vivere negli ambienti umidi e paludosi, nelle vicinanze dei laghi, dei torrenti e delle pozze d’acqua.

Bacopa monnieri agisce su diversi aspetti a livello cerebrale:

  • come un agente neuroprotettivo, attraverso un’azione combinata sulle cellule, il metabolismo ed i vasi;
  • è efficace contro alcuni disturbi cognitivi o dell’umore (ansia, problemi di attenzione, depressione, epilessia, ecc.);
  • migliora la memoria e le capacità cognitive.

Bacopa

Memoria e funzioni cognitive.
Facilita la sintesi neuronale, contribuisce al ripristino dell’attività sinaptica e migliora la trasmissione dell’impulso nervoso.

Bacopa
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Una pianta antiossidante e antinfiammatoria

Alcuni dei principi attivi  di Bacopa sono contenuti nelle sue foglie, molto ricche di antiossidanti e composti ad attività antinfiammatoria.1, 2, 3
Questi composti bioattivi sono flavonoidi (luteolina, apigenina, jujubogenin, cucurbitacine), alcaloidi, vitamina C e, soprattutto, le saponine triterpenoidi e i bacosidi (A e B) in esse contenuti. Riconosciuto come potente antiossidante, Bacopa prolunga la vita dei neuroni, in particolare a livello dell’ippocampo; una regione del cervello associata alla memoria a lungo termine.4.
È utile quindi per prevenire lo stress ossidativo.5-9

Uno studio americano del 2017 dell’Università del Montana, ha dimostrato le proprietà antinfiammatorie di diverse preparazioni (tè, infusioni, alcaloidi, bacoside A) a base di estratti di Bacopa monnieri.
Nello specifico,  sono in grado di inibire (in vitro) la produzione di citochine pro-infiammatorie (TNF-α e IL-6) a partire da una linea di cellule microgliale attivate che, notoriamente, partecipano al processo infiammatorio cerebrale.
Inibiscono anche altri enzimi associati a condizioni infiammatorie.10

Gli effetti di Bacopa sulla plasticità cerebrale

Per plasticità cerebrale si intende la capacità dell’encefalo di modificare la propria struttura e le proprie funzionalità a seconda dell’attività dei propri neuroni (plasticità neuronale), correlata a stimoli ricevuti dall’ambiente esterno, in reazione a lesioni traumatiche o modificazioni patologiche e in relazione al processo di sviluppo dell’individuo.

In uno studio scientifico, i ricercatori hanno rivelato che un estratto di Bacopa monnieri consentiva (in particolare in vitro) di stimolare l’arborizzazione delle cellule dendritiche (le terminazioni neuronali) nella regione dell’ippocampo nei ratti, fatto che suggerisce una facilitazione della plasticità cerebrale.11

Un altro studio ha mostrato l’effetto stimolante del potenziamento a lungo termine (un aumento significativo e duraturo dell’efficienza sinaptica che permette di memorizzare un ricordo) da parte del Bacopa sull’ippocampo.12
I ricercatori hanno anche dimostrato che la somministrazione orale di un estratto standardizzato di Bacopa monnieri (CDRI-08) è in grado di aumentare l’espressione di una parte del recettore NMDA, recettore che controlla specificamente la plasticità cerebrale mentre corregge i deficit di memoria (nei topi, resi amnesici dalla scopolamina).13

Benefico per l’umore?

In uno studio pubblicato nel 2017 su Psychiatry Investigation, altri ricercatori hanno valutato gli effetti della somministrazione orale quotidiana di estratto di Bacopa monnieri alla dose di 80 mg/kg in ratti depressi per 28 giorni.
I risultati evidenziano che il trattamento è sufficiente a ripristinare i livelli di BDNF, un fattore neurotrofico nel cervello nella regione dell’ippocampo, una proteina responsabile della crescita e della sopravvivenza dei neuroni in via di sviluppo e del mantenimento dei neuroni maturi.14

Recentemente, i ricercatori hanno valutato l’effetto di un estratto etanolico di Bacopa monnieri in un modello del morbo di Parkinson che provoca alterazioni del cosiddetto circuito nigrostriatale, percorso neuronale dopaminergico. Non solo l’estratto inverte i deficit motori, ma aumenta significativamente i livelli di dopamina.
Gli autori dello studio hanno dimostrato anche una diminuzione degli enzimi pro-apoptotici (Caspace 3, Bax) rispetto alle proteine anti-apoptotiche (Bcl2) e un aumento degli enzimi di difesa contro lo stress ossidativo.15

Bacopa monnieri avrebbe quindi un effetto neuroprotettivo sulla via dopaminergica.

Bacopa e la memoria

È stato anche dimostrato che un estratto naturale standardizzato di Bacopa monnieri ha effetti positivi sulla memoria.

Infatti, uno studio del 2016 pubblicato sulla rivista Pharmacognosy ha provato che questo estratto inibisce enzimi come la catecolo-O-metile transferasi (COMT) e la Prolyl endopeptidasi (PEP).16 Del resto, l’enzima COMT è coinvolto nella modulazione della memoria influenzando il metabolismo della dopamina: inibendone l’attività, l’estratto di Bacopa monnieri migliorerebbe così la memoria.

L’enzima PEP è noto per la sua attività neuropeptidasi, coinvolta nel declino cognitivo.
Infatti, l’enzima PEP elimina neuropeptidi come l’argininevasopressina, l’ossitocina, la neurotensina o la sostanza P, molecole che svolgono un ruolo chiave nel rafforzamento positivo, nelle interazioni sociali, nelle emozioni o addirittura nella risposta allo stress.
In queste condizioni, l’azione inibitoria dei composti di Bacopa monnieri potrebbe quindi avere un effetto benefico contro il declino cognitivo, rafforzando le capacità cognitive.

Inoltre, secondo i ricercatori di questo studio, alcuni composti attivi della pianta hanno anche un effetto antagonista sui recettori della serotonina (5HT2a e 5HT6), noti per essere coinvolti nei processi di memoria.
Grazie a questo effetto antagonista, l’estratto di Bacopa monnieri ha potuto così migliorare la memoria modulando favorevolmente la via della serotonina.

In un modello animale di epilessia indotta dalla pilocarpina, il trattamento con Bacopa è stato in grado di normalizzare i livelli di serotonina e l’espressione dei recettori della serotonina 5-HT(2C), contrastando così i deficit motori nei ratti divenuti epilettici.17

Altri studi scientifici hanno dimostrato inoltre che un estratto naturale standardizzato di Bacopa monnieri (BESEB CDRI-08) è in grado di invertire il danno cognitivo nei modelli animali.18-19
È stata notata un’azione positiva sui livelli di espressione di acetilcolina (un neurotrasmettitore responsabile della trasmissione di messaggi nervosi al centro di memoria) e di serotonina nell’ippocampo. In particolare, questo estratto influenzerebbe positivamente il sistema colinergico attraverso i recettori della serotonina 5HT(3A).

Uno studio pubblicato nel 2011 sul Journal of Ethnopharmacology ha dimostrato che una dose (40 mg/kg +0,5% di gomma d’acacia) di estratto etanolico di Bacopa monnieri al giorno, assunto per via orale per 14 giorni da ratti nel periodo postnatale, ha migliorato significativamente la memoria.
Il suo effetto è associato in particolare alla regolazione dell’espressione dell’enzima di sintesi della serotonina, il triptofano idrossilasi-2 (TPH2), nonché del trasportatore di serotonina (SERT).20
Allo stesso tempo, Bacopa ha migliorato la memoria spaziale in un modello animale con danno cognitivo indotto da fenitoina21 o scopolamina.22  Le saponine triterpenoidi sono particolarmente coinvolte in questa azione benefica sulle prestazioni della memoria.

La schizofrenia è un disturbo cerebrale associato in particolare ad un’ipofunzione del sistema glutamatergico.
È interessante notare come uno studio condotto su un modello animale di schizofrenia indotta da fenciclidina (PCP) abbia riportato l’effetto neuroprotettivo di Bacopa. Infatti, un pre o post-trattamento di Bacopa (a seguito della somministrazione di PCP) è in grado di ripristinare le prestazioni cognitive aumentando la densità dei recettori del glutammato VGLUT2 nella corteccia prefrontale.23

Questi vari studi sono supportati da una meta-analisi e da una revisione di articoli scientifici che hanno esaminato gli effetti dell’assunzione di Bacopa sulle prestazioni cognitive e sulla memoria.24

I primi hanno analizzato i dati di nove studi randomizzati in doppio cieco, controllati con placebo, su un totale di 437 soggetti, valutati in un periodo di almeno 12 settimane, durante il quale i soggetti hanno ricevuto una dose giornaliera di estratto standardizzato di Bacopa monnieri o di un placebo.

I risultati mostrano che il Bacopa migliora significativamente la cognizione, l’attenzione e la velocità di elaborazione dei soggetti.

Il secondo, comprendeva tre studi randomizzati, in doppio cieco, controllati con placebo, per un totale di 192 soggetti.
Questi tre studi sono durati dodici settimane.
I risultati indicano che l’assunzione di Bacopa porta a significativi miglioramenti nei punteggi di memoria rispetto al placebo.
Questi dati suggeriscono che Bacopa può essere utile per il trattamento dei disturbi della memoria associati all’invecchiamento.
Tuttavia, i ricercatori di questi studi concludono che saranno necessari ulteriori studi in pazienti sani o con demenza, per confermare l’efficacia e la sicurezza di Bacopa.

L’effetto neuroprotettivo

In uno studio pubblicato nel 2006 su Neuroscienze, i ricercatori hanno identificato il bacoside A, una saponina triterpenica estratta da Bacopa monnieri, come agente neuroprotettivo contro la morte (apoptosi) delle cellule neuronali in un modello di tossicità indotta dal fumo di sigaretta.25

Uno studio del 2014 ha anche riportato l’effetto neuroprotettivo di un estratto di Bacopa monnieri sulla tossicità indotta dall’alluminio nell’ippocampo nei ratti.26

A queste condizioni, Bacopa potrebbe quindi fornire un enorme potenziale per nutrire il sistema nervoso umano stimolando la memoria,27 le facoltà di apprendimento e promuovendo la sopravvivenza neuronale.28, 29
Inoltre, a partire dagli anni 2000, diversi studi hanno analizzato gli effetti di Bacopa sulla demenza30, 31 e sul morbo di Alzheimer.32

Ricercatori di diversi studi hanno valutato specificamente l’effetto di un estratto di Bacopa monnieri sulla tossicità in vivo indotta in un modello murino (APPPS) della malattia di Alzheimer, noto per la sovraespressione del peptide β-amiloide nelle placche senili a livello cerebrale e in vitro sulla tossicità indotta dal peptide β-amiloide.25, 35

In vivo, in topi transgenici (APPPS), il trattamento è stato eseguito con due dosi di estratto di Bacopa monnieri (40 e 160 mg/kg/giorno) per 2 o 8 mesi.
I risultati dell’analisi mostrano che la pianta è in grado, da un lato, di ridurre significativamente il carico amiloide cerebrale, cioè i livelli di peptidi β-amiloidi (Aβ 1-40 e 1-42) nella corteccia e, dall’altro, di contrastare i disturbi cognitivi e motori33 nei topi.

In vitro, il trattamento con l’estratto di Bacopa monnieri non solo ha aumentato la vitalità neuronale attraverso il suo effetto antiossidante, ma (cosa interessante) ha anche inibito l’acetilcolinesterasi, il principale enzima responsabile della degradazione dell’acetilcolina.
Quest’ultimo è un neurotrasmettitore che si riduce significativamente nelle persone con malattia di Alzheimer.34

Alcuni studi hanno valutato l’effetto di un estratto di Bacopa monnieri su un modello di ischemia cerebrale nei topi.35, 36
I bacopasidi I contribuiscono in modo significativo all’effetto neuroprotettivo della pianta in questo modello patologico.
Inoltre è stato riportato che Bacopa sarebbe un valido aiuto per mantenere le prestazioni cerebrali grazie alla sua azione sulla microcircolazione sanguigna del cervello.37

Bacopa

Memoria e funzioni cognitive.
Facilita la sintesi neuronale, contribuisce al ripristino dell’attività sinaptica e migliora la trasmissione dell’impulso nervoso.

Bacopa
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In conclusione

Diversi studi di ricerca forniscono nuove prove scientifiche sull’efficacia e sul potenziale terapeutico dei baccosidi, i principali componenti attivi di Bacopa monnieri.

Bacopa ha attività antiossidanti, antinfiammatorie e anti-beta amiloide.
Diverse azioni di questa pianta ayurvedica sono benefiche anche nelle vie neuronali colinergiche, dopaminergiche e serotoninergiche.

Queste attività neuroprotettive potrebbero quindi rendere Bacopa un potenziale trattamento per diverse malattie cerebrali, comprese quelle associate al declino cognitivo.


Bibliografia

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5 commenti su “Bacopa monnieri: la pianta del cervello in medicina Ayurvedica”

  1. Molto esplicativo. Le diverse concomitanze delle cause probabili di danno rispondono a tale cura , ma non ne vengono espresse la eventuale tossicita’ o altre controindicazioni, se presenti. Mentre sarebbe molto utile..

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  2. Bacopa a può essere assunto da chi ha avuto una emorragia cerebrale con lesioni importanti nell’emisfero sinistro provocando amnesia di fatti relativi al passato e presente?
    Quali sono le dosi consigliate?

    Rispondi
    • Buongiorno,
      relativamente all’assunzione di BACOPA, avendo delle proprietà blandamente sedative deve essere impiegata con cautela in combinazione con i sedativi, pertanto conoscere la sua terapia in atto sarebbe utile per consigliarle l’eventuale assunzione dell’estratto fluido.
      Saluti

      Rispondi

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