Aloe arborescens VS Aloe vera

Potente antiossidante, immunomodulante, antinfiammatorio, anticancro:  l’Aloe arborescens contiene 20 volte più di principi attivi della sua sorella maggiore, l’Aloe vera.

Il dottor Guy Avril, medico nutrizionista e naturopata francese, risponde ad alcune domande di una giornalista di Alternative Santè, la dottoressa Sylvie Hampikian, farmacologa.
Riportiamo la traduzione integrale dell’articolo, apparso sul numero 390 della rivista.

AS: Perché l’Aloe arborescens è ancora poco conosciuta?

Dottor Guy Avril: Semplicemente per ragioni economiche: da un punto di vista commerciale è il succo che interessa i grandi produttori di aloe, e la famosa Aloe vera (Aloe barbadensis) contiene quattro volte più succo dell’Aloe arborescens.
L’Aloe vera è quindi prodotta in grande quantità, ed è divenuta il prodotto di riferimento.

AS: Eppure l’Aloe arborescens ha grandi vantaggi rispetto all’Aloe vera?

Dottor Guy Avril: Sì, notevoli. L’involucro delle foglie di Aloe arborescens non contiene (o allora molto poco) lattice, ed è quindi privo di aloina. Questo principio attivo amaro, presente in quantità notevoli nella cuticola dell’Aloe vera, veniva usato in passato come purgante, ed è responsabile di una serie di effetti indesiderati. Così, con cognizione di causa, dell’Aloe vera si utilizza o il succo estratto dalla polpa spellata o il succo spremuto dalle foglie intere ma filtrato poi al carbone attivo per rimuovere l’aloina. In entrambi i casi, non si beneficia di tutti i costituenti dell’aloe.
Nel caso dell’Aloe arborescens invece si può consumare l’intera foglia, che viene solo lavata e mixata (è sufficiente rimuovere le spine), e approfittiamo così di tutti i suoi principi attivi, della cuticola e della polpa, che è altamente concentrata visto il suo carattere molto più selvaggio e il suo inferiore contenuto d’acqua.
I principi attivi sono quindi molto più importanti nel succo di Aloe arborescens (di almeno 20 volte!) e anche più completi.

AS: Può parlarci dei più importanti principi attivi dell’Aloe arborecens?

Dottor Guy Avril: È molto semplice, fanno parte di tre grandi gruppi:  polifenoli, presenti in particolare nella cuticola, nutrienti e polisaccaridi, che si trovano nel gel.
I polifenoli (tannini vegetali) sono sempre più riconosciuti per i loro importanti effetti protettivi per la salute. Nelle cuticole dell’Aloe arborescens troviamo prevalentemente antrachinoni, meno tossici dell’aloina e dall’effetto lassativo davvero minimo, oltre ad altri polifenoli dotati di proprietà antiossidanti (protezione contro i radicali liberi).
I nutrienti sono più o meno gli stessi dell’Aloe vera, ma più concentrato: minerali, oligoelementi, aminoacidi tra cui tutti gli otto essenziali, compresi triptofano, vitamine B9 e B12, acidi organici, enzimi di cui alcuni partecipano alla difesa dell’organismo.  Infine i polisaccaridi conferiscono alla polpa la sua consistenza gelatinosa e le sue proprietà emollienti, e sono legati a molecole molto particolari: le lectine.

AS: Può dirci di più su queste lectine?

Dottor Guy Avril: Le lectine sono proteine ​​coinvolte in diversi processi biologici. Nel caso dell’aloe, le lectine (aloctina A e aloctina B) sono state isolate in particolare nella polpa dell’Aloe arborescens, che sembra contenerne di più. Studi sperimentali sono stati pertanto condotti esclusivamente sugli estratti da Aloe arborescens e i risultati mostrano che le lectine contribuiscono in gran parte alle sue proprietà antinfiammatorie, immunomodulanti e anticancro.

AS: In pratica, come godere dei benefici dell’Aloe arborescens?

Dottor Guy Avril: Attualmente, l’unico prodotto disponibile in commercio è la preparazione di Padre Romano Zago (miscela di foglie di Aloe arborecens, miele e acquavite).
Se poi si ha la possibilità di coltivare l’Aloe arborescens (assicurarsi che sia la specie giusta di aloe), possiamo prepararci da soli il la bevanda,  mescolando il succo di foglie fresche lavate con l’alcol. Diversamente, meglio affidarsi al prodotto ufficiale riconosciuto dallo stesso Padre Zago.

La ricetta di Padre Romano Zago

  • 500 g di miele
  • 50 ml (5 cucchiai) di distillato (brandy, cognac)
  • 350 g di foglie di Aloe arborescens

Rimuovere le spine e la polvere, tagliare le foglie in pezzi mantenendo la pelle. Mescolare con il miele e il distillato.
Non filtrare o cucinare.
Conservare in frigorifero in un vaso scuro sigillato.
1 cucchiaio 20-30 minuti prima tre pasti principali.

9 commenti su “Aloe arborescens VS Aloe vera”

  1. Personalmente ho sempre bevuto il succo di aloe vera. Non conoscevo l’aloe arborescens, l’ho vista per la prima volta poco tempo fa su sorgententenatura, nella mia ignoranza ho pensato fossero piante equivalenti e non ho mai approfondito più di tanto. Per me è stato interessante conoscere le proprietà curative dell’aloe arborescens. A questo punto avrei una domanda, qual è la migliore tra le due per depurare il corpo ed eliminare le tossine dall’organismo? Grazie mille.

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    • Salve Monica, tutte le varietà di Aloe sono efficaci, dipende poi anche dai gusti personali. L’Aloe Arborescens, avendo principi attivi più concentrati, prevede cure più brevi ed è sicuramente la varietà meno… inflazionata. Altra alternativa interessante è anche l’Aloe Ferox, dal gusto più delicato, che può trovare nel nostro shop. Per quanto riguarda comunque l’Aloe Vera, dato che è la varietà più commercializzata, faccia sempre attenzione alla serietà del laboratorio che la produce.

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  2. Nel 2012 mi è stato diagnosticato un tumore al seno , operata, intervento riuscito ma l’oncologo mi consiglia chemioterapia , mi sono informata nei reparti ed ho comprato una bottiglia di Aloe vera al supermercato (marca Equilibra , poi Zuccari ) ebbene non era l’aloe giusta per affiancare la chemio poi seguendo in Tv una trasmissione con il giornalista Panzironi ho scoperto che l’aloe giusta per il cancro era l’arborescens. Da quel momento ho capito perché l’aloe vera non serviva a nulla per combattere i danni della chemio. Nota molto dolente ? Costa una fucilata ma visto che la chemio senza aloe spesso genera delle recidive ho deciso di investire tanto sulla mia salute. Volete sapere come è andata a finire? 9 persone che facevano chemio senza aloe con il mio problema sono morte dopo 2 anni , altre 5 hanno avuto delle recidive e adesso sono sotto chemio senza risultati! Io ed altre tre conoscenti che assumevamo aloe arborescens superiore non solo siamo qui a raccontarcela ma non abbiamo più traccia della malattia! Sarà fortuna? Non penso proprio. Coraggio , alimentazione corretta e tanta aloe arborescens superiore per stare bene anche adesso a distanza di 5 anni da quella devastante diagnosi che per molti è stata purtroppo letale, guarda caso nefasta per chi non assumeva aloe! Gli oncologi erano poi tutti d’accordo sul fatto che quel prodotto eccezionale e costosissimo fosse il segreto del mio benessere. Un abbraccio a tutti

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  3. buongiorno vi racconto la mia esperienza in merito all’aloe.
    avevo un problema alle mani che mi si aprivano lasciando tagli profondi e doloranti. nessun dermatologo ha mai capito cosa fosse. in un viaggio nelle canarie ho scoperto l’aloe semplicemente tagliando una foglia per vedere come era fatta internamente. il suo gel tra le mie mani mi diede subito un sollievo immediato e l’indomani le ferite si erano già ciccatrizzate. Da non credere. Arrivato a casa ho iniziato a leggere trattati scientifici su di essa e da allora non ne faccio a meno. mi sono creato la mia coltivazione personale in terrazza di arborescens e barbadensis dalle quali estraggo il succo che mi preparo da solo seguendo la ricetta di padre Zago. Al momento dispongo di 12 piante di aloe Vera e 15 di aloe Arborescens( di cui più della metà adulte) che mi permettono di avere il succo tutto l’anno ed ottenere un buon risparmio. Dal 2015 non ho mai avuto un male fisico. Alterno entrambi i succhi con precedenza alla arborescens e utilizzo la barbadensis per tutto il mio corpo. Coltivarla in vaso è semplice e gratificante, suggerrisco a tutti di di fare altrettanto da immense soddisfazioni.
    cordialmente
    rosario modica

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  4. Buongiorno, ho scoperto da poco i benefici dell’aloe arborescens e devo dire che è una pianta veramente magica, la utilizzo con successo per problemi di gastrite e problemi intestinali. Da qualche parte ho letto senza approfondire che l’aloe è adatta per curare anche problemi di natura allergica. Sarei curioso di sapere se potrebbe funzionare nei casi di allergia stagionale ai pollini (sono allergico alle graminacee), e quale delle due varietà tra arborescens e barbadensis potrebbe essere la più indicata da utilizzare.
    Grazie,
    David R.

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