Alburno di tiglio: detox dolce ma potente degli emuntori

L’alburno di tiglio è un rimedio semplice e naturale

Che meraviglia, il Tiglio!
Oltre ad essere così maestoso e a profumare l’aria nelle sere estive, ci offre davvero molto: le sue gemme, la linfa, i fiori, i frutti e le foglie sono tutti ottimi per il nostro benessere e la nostra salute e, a volte, anche estremamente piacevoli al palato.
Ma non è tutto: conosci l’alburno di tiglio?

Secondo le leggende, in un tempo lontano la giustizia era dispensata sotto le fronde di venerabili tigli che, all’epoca, erano considerati alberi sacri. In tutta Europa, questo bellissimo albero, ha ancora la reputazione di essere un “protettore” e, per godere delle sue virtù, e sufficiente piantarne uno nel proprio giardino o, in mancanza di questo, mettere qualche suo ramo al di sopra delle porte di ingresso.

Per quanto riguarda la corteccia di tiglio, si diceva che prevenisse le intossicazioni e gli avvelenamenti, purché la si porti con sé. Se quest’ultimo punto ci pare… “dubbio”,  invece è certo che l’alburno di tiglio (che in un certo senso è la seconda corteccia dell’albero) è un potente drenante per tutto l’organismo.

Un drenante eccezionale

L’alburno di tiglio, questo legno morbido e bianco che si trova tra la corteccia e il cuore dell’albero, è parte del suo tessuto vivente. È in questa zona che la linfa grezza scorre verso l’alto; quella linfa che contiene solo acqua e sali minerali che salgono dalla terra attraverso le radici della pianta.

È all’inizio di giugno che la linfa sale ed è in questo preciso periodo dell’anno che può iniziare la raccolta dell’alburno. Per circa sei-otto settimane, gli alberi saranno tagliati e scortecciati, gli alburni saranno essiccati all’aria aperta al sole per essere poi separati dalla corteccia e tagliati a bastoncini.

I tigli che possono essere raccolti per il loro alburno devono avere almeno venticinque anni e si usano solo tronchi e grandi rami.
La selezione degli alberi da cui rimuovere l’alburno per uso terapeutico viene infatti effettuata secondo regole molto precise: solo i tigli selvatici (Tilia sylvestris) traggono le loro proprietà curative dai principi attivi presenti nel terreno e nell’acqua, di solito a circa 1.000 metri di altitudine.
Durante la stagione della raccolta, l’alburno di tiglio è così pieno di linfa che scivola sulle dita come sapone bagnato!

Ricco di minerali, oligoelementi e altri principi attivi (tra cui tannini e aminoacidi), l’alburno di tiglio ha semplicemente notevoli proprietà salutari.
La sua forza?
Grazie alle sue proprietà drenanti, pulisce delicatamente il nostro organismo senza rischio di demineralizzazione.

L’alburno del tiglio permette di rimettere in funzione i principali emuntori (fegato, reni, intestino, cistifellea), stimolando a funzionare correttamente soprattutto dopo l’inverno: i rifiuti vengono meglio filtrati dal fegato, le tossine vengono meglio eliminate e l’attività della cistifellea viene regolata, favorendo così una migliore digestione e un migliore transito intestinale.

Come preparare il decotto di alburno di tiglio

L’alburno di tiglio si trova sotto forma di trucioli o, talvolta, di bastoncini.

  • Versare da 1 a 2 cucchiai di alburno di tiglio (40 grammi) per litro di acqua fredda.
  • Portare ad ebollizione e cuocere a fuoco basso per circa 20 minuti, senza coprire (il litro deve ridursi di un terzo).
  • Lasciare poi in infusione per circa 15 minuti e bere il giorno stesso.

Per una vera pulizia e per ripristinare l’ordine nel nostro metabolismo, se ne consiglia una cura ai cambi di stagione, bevendo da 1 a 2 litri di alburno di tiglio al giorno per un massimo di 3 settimane.

Per purificare l’organismo, in caso ad esempio di situazioni infiammatorie o semplicemente perché se ne sente la necessità, se ne consiglia una cura disintossicante di circa dieci giorni, al ritmo di un litro di alburno di tiglio al giorno, da bere lontano dai pasti.

Le proprietà dell’alburno di tiglio

Un vero tesoro ogni volta che si tratta di stimolare gli organi emuntori (il fegato, la cistifellea, i reni e l’intestino), l’alburno di tiglio:

  • aumenta la capacità del fegato di filtrare i rifiuti e le tossine,
  • regola la secrezione della bile che migliora la digestione,
  • e dissolve l’acido urico.

Non c’è da stupirsi che vi sentiate come nuovi dopo una cura di alburno di tiglio!

Particolarmente apprezzato nei cambi di stagione e, naturalmente, soprattutto in occasione della disintossicazione primaverile, si è dimostrato efficace anche per:

  • alleviare i reumatismi  e la gotta (normale, perché aiuta ad eliminare l’acido urico),
  • sciogliere piccoli calcoli biliari e calcoli renali,
  • abbassare la pressione sanguigna
  • alleviare gli stati di emicrania.

Inoltre, questo diuretico naturale, è un ottimo alleato contro la cellulite o come complemento di una dieta dimagrante.

Quasi cinquant’anni fa il dottor Jean Valnet, il vero padre della fitoterapia moderna, scriveva:
“Esiste da anni un trattamento medico che, per il suo frequente successo, va sempre provato sistematicamente: l’alburno del tiglio selvatico”.
E, a proposito della cura,
“certamente uno dei migliori trattamenti per contrastare tutti gli stati più o meno evidenti di sovraccarico dall’età di 40 anni, a volte anche prima.”
[Dottor Jean Valnet, La phytothérapie, se soigner par les plantes, éd. Le Livre de Poche].

Puoi trovare l’alburno di tiglio nelle erboristerie, nelle farmacie, nei negozi di prodotti biologici o, più semplicemente, ti consigliamo il nostro preparato in ampolle, un estratto (a freddo) concentrato di alburno ricavato da piante certificate biologiche, di cui è sufficiente un’ampolla al giorno con mezzo bicchiere d’acqua: un prodotto in cui tutti i principi attivi sono stati conservati e un modo più veloce e comodo per assumere l’alburno dei tiglio.

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Lo uso regolarmente per la mia gotta: molto buono

2 commenti su “Alburno di tiglio: detox dolce ma potente degli emuntori”

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