6 piante per un autunno in gran forma!

Autunno: stagione di transizione

I meravigliosi colori del feuillage d’autunno non sempre sono sufficienti a scongiurare che il cielo grigio renda questo periodo “delicato”, per il nostro morale e per la nostra forma fisica.

L’autunno però dovrebbe aiutarci a prepararci all’inverno rafforzando le nostre difese naturali, prevenendo la tristezza e il malumore, disintossicando il nostro organismo. E tutto ciò è possibile anche grazie alle piante.

L’autunno inizia il 22 o 23 settembre e termina il 21 o 22 dicembre nell’emisfero settentrionale.
Quando la nostra retina riceve meno fotoni a causa della mancanza di luce solare e delle giornate più corte, il nostro organismo inizia a secernere più melatonina (e vivere in una città con un’illuminazione artificiale sfasata rispetto a quella naturale può essere un problema).
In poche parole: il nostro metabolismo cellulare viene progressivamente rafforzato dalle temperature esterne ma, allo stesso tempo, la diminuzione della luminosità favorisce la depressione stagionale, i disturbi del sonno e della vigilanza (eccessiva sonnolenza diurna).

Del resto, in questo periodo dell’anno, è particolarmente importante ricalibrare i nostri ritmi biologici completamente sfasati dalla famigerata “vita moderna”, per regolare il più possibile la secrezione di melatonina.
Quindi:

  • alzarsi ed andare a letto agli stessi orari, in una stanza buia;
  • esporsi subito alla luce naturale al risveglio;
  • alla sera, evitare schermi ad alto contrasto, attività fisica o intellettuale troppo intensa, pasti pesanti e/o alcolici;
  • se l’umore è cupo, fare delle sedute di terapia della luce durante il giorno.

Altrove, come vedono l’autunno?

Per la medicina cinese, l’autunno corrisponde a un calo dell’attività ormonale delle ghiandole di tipo Yang e a un’iperattività delle ghiandole di tipo Yin: gli organi “pieni” come il fegato, la milza, i reni e il cuore, accumulano nei loro tessuti le materie energetiche nutritive.

L’autunno è un periodo di “rallentamento dell’organismo”, che favorisce l’immagazzinamento dei nutrienti in previsione della durezza dell’inverno.

Anche se le nostre società moderne ci impongono spesso ritmi contraddittori, la biologia ci ricorda che siamo animali stagionali.
Molti di noi sono quindi esposti a una fragilità fisica e psicologica che andrebbe prevenuta: è adesso il momento ideale per sostenere il sistema immunitario, disintossicare gli organi e stabilizzare stati d’animo fragili.

Vediamo quali piante sono aiutarci in questo periodo.

Le custodi dell’immunità

Withania somnifera: il faro nella notte

L’Ashwagandha, Withania somnifera, è una pianta ampiamente utilizzata in medicina ayurvedica. Chiamato anche “ginseng indiano”, è un vero toccasana con proprietà antinfiammatorie, tonificanti e immunostimolanti.
Contiene alcaloidi, lattoni steroidei (tra cui i famosi withanolidi), aminoacidi come il triptofano, minerali e oligoelementi: tutti ingredienti bioattivi che le conferiscono le sue ambite proprietà.

L’Ashwagandha è l’ideale per l’autunno perché aiuta a riequilibrare e stimolare tutte le funzioni dell’organismo, soprattutto nei momenti di stress, debolezza e stanchezza.
Ci prepara persino alle epidemie virali stagionali, rafforzando il nostro sistema immunitario e, diversi studi preliminari hanno recentemente dimostrato anche il suo valore nella lotta contro SARS-CoV-2.1

Indispensabile, è una delle piante più potenti per il recupero delle energie fisiche e mentali.

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15 ampolle da 15 ml: un'ampolla al giorno diluita in mezzo bicchiere d'acqua

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ATTENZIONE: l’uso è sconsigliato alle donne in gravidanza o in allattamento e ai bambini. Si consiglia di consultare il medico in caso di malattie della tiroide, emocromatosi e malattie autoimmuni.

Astragalo: tonifica il Qi

L’Astragalus membranaceus, originario dell’Asia, occupa un posto speciale nella farmacopea cinese, dove è consigliato per tonificare il Qi (energia) e ripristinare le difese naturali delle persone fragili.
Quanto scoperto empiricamente diversi secoli fa, è stato del resto convalidato da studi che hanno dimostrato come l’astragalo abbia effetti stimolanti sul sistema immunitario: sia sull’immunità innata che su quella adattativa.2
Le sue proprietà si basano essenzialmente sul contenuto di polisaccaridi (tipo astragalo) e saponosidi (tipo astragaloside IV).

Astragalo possiede anche proprietà antinfiammatorie ed ha effetti antivirali contro l’herpes di tipo 1, l’epatite B o anche l’adenovirus.
La sua azione sul sistema immunitario è notevole, soprattutto nel caso di persone anziane o indebolite da una patologia cronica.

Tradizionalmente in Cina si consigliava un decotto delle sue radici tagliate in piccoli pezzi. Per provare, 7 grammi di radici in 250 ml di acqua da portare a ebollizione. Coprire e far bollire per 10 minuti quindi lasciare in infusione per altri 10 minuti. Filtrate e berne due tazze al giorno.
La cura con l’astragalo si fa 5 giorni su 7, per 2 mesi; una settimana di pausa e poi riprendere.

20 ampolle da 15 ml: assumere un’ampolla al giorno con mezzo bicchiere d’acqua.

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ATTENZIONE: l’astragalo è controindicato in linea di principio per le donne in gravidanza e in allattamento e per i bambini. In caso di trattamento immunosoppressivo o di malattie autoimmuni è necessario un parere medico preventivo.

I “mental coachs”

Rodiola: la radice d’oro

I rizomi della Rhodiola rosea utilizzati da migliaia di anni in Mongolia, Siberia e Scandinavia per aumentare le capacità fisiche e mentali, il vigore sessuale e persino per trattare alcune patologie come il cancro.
Come il ginseng e la sua controparte siberiana, l’eleuterococco, la rodiola è stata classificata come adattogena, cioè una pianta che aiuta a combattere tutti i tipi di stress. Cresce soprattutto sui pendii rocciosi della Siberia e delle regioni fredde dell’Asia, ma si trova anche ad alta quota in Islanda, in Nord America e persino sulle Alpi.

I suoi costituenti più studiati sono la rosavina e il salidroside. Numerosi studi sull’animale e sull’uomo confermano l’utilità della rodiola per ottimizzare le funzioni cognitive in situazioni di stress, stanchezza fisica e psicologica, nevrastenia e depressione.3

È quindi perfettamente adatta alla stagione autunnale.

La rodiola non dovrebbe essere assunta nella seconda metà della giornata o alla sera, per evitare disturbi del sonno.
Nella tradizione russa, la Rhodiola viene assunta per una ventina di giorni, poi si sospende per una quindicina di giorni prima di riprendere il trattamento se necessario.

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20 ampolle da 15 ml: assumere un’ampolla di preferenza al mattino con mezzo bicchiere d’acqua.

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ATTENZIONE: in assenza di studi in merito, è sconsigliata alle donne in gravidanza o in allattamento. È controindicata per le persone che soffrono di disturbi mentali di tipo bipolare o che assumono farmaci psicostimolanti.

Zafferano: ancora oro, ma rosso

Nella medicina tradizionale persiana, il pistillo dello zafferano, Crocus sativus, veniva già utilizzato per combattere gli episodi di depressione. Diversi studi hanno poi confermato che il consumo di estratto di stigma di zafferano riduce i sintomi della depressione rispetto a un gruppo di controllo che assume un placebo o un antidepressivo sintetico.4-5-6

È stato persino dimostrato che i componenti bioattivi dello zafferano hanno un effetto benefico su altri disturbi del sistema nervoso centrale, come ansia, epilessia e problemi di memoria.

La modalità d’azione coinvolta è la ricaptazione della serotonina nello spazio sinaptico dei neuroni da parte del safranale e della crocina in esso contenuta.
Il trattamento con lo zafferano è generalmente privo di effetti collaterali ma il suo uso è sconsigliato in linea di principio alle donne in gravidanza, poiché potrebbe teoricamente causare contrazioni uterine.

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Vediamo adesso delle situazioni depressive specifiche.
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Alleati detox

Il rafano nero

Il ravanello nero, Raphanus niger, è noto per la sua capacità di ottimizzare la secrezione di sali biliari: di conseguenza è una pianta tradizionalmente utilizzata per regolare i disturbi digestivi.
Uno studio biochimico rivela come i glucosinolati in esso contenuti vengono trasformati in principi attivi (sulforafano, sulforafene) ottimizzando le vie di disintossicazione del fegato.7
La buona notizia? Basta aggiungerlo alla propria dieta. A scelta, da una semplice fettina cruda presa come aperitivo a un’ampolla di estratto liquido.

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Prodotto molto interessante che non conoscevo. Soddisfatta.

Una grande famiglia

Infine, che cosa sarebbe ottobre senza tutti i diversi tipi di cavolo?
Questa grande famiglia di ortaggi chiamata Brassicaceae (ex Cruciferae) è probabilmente il gruppo di piante alimentari più consumato al mondo e anche questa è una buona notizia, perché sono eccellenti per la salute.8

I loro effetti benefici sono legati alla ricchezza di alcune sostanze fitochimiche che prevengono lo stress ossidativo, inducono gli enzimi di disintossicazione del fegato, stimolano il sistema immunitario e riducono il rischio di cancro. L’ultima affermazione vi sembra esagerata? La scienza è chiara, tuttavia, e si spinge oltre quando sottolinea che possono inibire la trasformazione maligna delle cellule e ridurre la proliferazione delle cellule cancerose… Proprio così!9-10

Le brassiche contengono molti metaboliti preziosi, come le vitamine C ed E, i carotenoidi, gli enzimi antiossidanti (catalasi, superossido dismutasi e perossidasi), i polifenoli e numerosi composti organici solforati, come i glucosinolati, che vengono convertiti in indoli e isotiocianati.
Sono queste ultime sostanze che possono neutralizzare i fattori cancerogeni.9

Il più studiato di questa grande famiglia è il broccolo, un vero e proprio concentrato delle sostanze sopra citate: i suoi giovani germogli contengono 30 volte più isotiocianati rispetto allo stato maturo.10

Per finire, ecco altri ingredienti utili per la disintossicazione del fegato:

  • le alliacee (come aglio, cipolla, ecc.),
  • la rapa,
  • l’avocado,
  • il tofu,
  • lo zenzero,
  • la curcuma,
  • la mela
  • i cereali
  • i semi di lino
  • le alghe

I sette principi della dietetica autunnale cinese

La dietetica cinese è un’arte in sé ed è il primo pilastro della loro medicina ancestrale.
I cinesi hanno capito molto prima di noi che la salute inizia nel piatto…

Ecco quindi i semplici principi da applicare all’alimentazione in autonno:

  1. Bere più liquidi.
  2. Mangiare zuppe.
  3. Il cibo “re” dell’autunno è la pera. Cruda, schiarisce il calore e favorisce la produzione di liquidi corporei. Cotta, nutre lo Yin.
  4. Aggiungere sempre piante aromatiche nell’acqua di cottura.

E, con l’avanzare della stagione autunnale:

  1. Ridurre gradualmente le verdure crude.
  2. Aumentare il tempo di cottura degli alimenti.
  3. Cuocere preferibilmente al cartoccio, al vapore o in umido.
Importante da ricordare

Conosci lo Zhi?

Tra le tecniche di preparazione specifiche della farmacopea cinese per potenziare le proprietà terapeutiche degli ingredienti, c’è lo Zhi: la brasatura dell’ingrediente in un coadiuvante. Ad esempio, per potenziare il potere tonificante del Qi dell’astragalo, la radice può essere bollita nel miele. L’Huan Qi (radice di astragalo) diviene Mi Zhi Huang Qi e la sua azione si concentra più specificamente sul Qi dei polmoni, che in autunno può avere un senso. Prima di utilizzarlo, è opportuno sottoporsi a una valutazione energetica da parte di un terapeuta specializzato in medicina cinese, per verificare se la propria situazione lo richiede.

Referenze

  1. Khanal P., Gurav S. et al., Withanolides from Withania somnifera as an immunity booster and their therapeutic options against COVID-19, J Biomol Struct Dyn, janvier 2021, 18:1-14. doi: 10.1080/07391102.2020.1869588. Epub ahead of print. PMID: 33459174.
  2. Qi Y., Gao F., Hou L. et Wan C., Anti-Inflammatory and Immunostimulatory Activities of Astragalosides, Am J Chin Med, 2017, 45(6):1157-1167. doi: 10.1142/S0192415X1750063X. Epub 2017 Aug 22. PMID: 28830214.
  3. Amsterdam J. D. et Panossian A. G., Rhodiola rosea L. as a putative botanical antidepressant, Phytomedicine, juin 2016, 23(7):770-83.
  4. EFSA, Panel on Nutrition, Novel foods and Food allergens (NDA), Turck D., Castenmiller J., De Henauw S., Hirsch-Ernst KI., Kearney J., Knutsen HK., Maciuk A., Mangelsdorf I., McArdle HJ., Naska A., Pelaez C., Pentieva K., Thies F., Tsabouri S., Vinceti M., Bresson JL., Siani A. Affron® and increase in positive mood: evaluation of a health claim pursuant to Article 13(5) of Regulation (EC) No 1924/2006. EFSA J. 2021 Jul 2;19(7):e06660.
  5. Pitsikas N., Crocus sativus L. Extracts and Its Constituents Crocins and Safranal ; Potential Candidates for Schizophrenia Treatment ?, Molecules, février 2021, 26(5):1237.
  6. Kell G., Prodanov M. et al., Affron® A novel saffron extract (Crocus sativus L.) improves mood in healthy adults over 4 weeks in a double-blind, parallel, randomized, placebo-controlled clinical trial, Complement Ther Med, août 2017, 33:58-64.
  7. Hanlon P. R., Webber D. M. et Barnes D. M., Aqueous extract from Spanish black radish (Raphanus sativus L. Var. niger) induces detoxification enzymes in the HepG2 human hepatoma cell line, J Agric Food Chem, 8 août 2007, 55(16):6439-46.
  8. Kapusta-Duch J., Kopeć A., Piatkowska E., Borczak B. et Leszczyńska T., The beneficial effects of Brassica vegetables on human health,
    Rocz Panstw Zakl Hig, 2012, 63(4):389-95. PMID: 23631258.
  9. Miękus N., Świergiel A. H. et al., Health Benefits of Plant-Derived Sulfur Compounds, Glucosinolates, and Organosulfur Compounds, Molecules, 21 août 2020, 25(17):3804.
  10. Mahn A. et Reyes A., An overview of health-promoting compounds of broccoli (Brassica oleracea var. italica) and the effect of processing, Food Sci Technol Int, décembre 2012, 18(6):503-14.
  11. Chapelet J., À la découverte de la diététique chinoise, Éditions Guy Trédaniel, 2017.

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